Il canale di Ponterosso a Trieste è stato pacificamente invaso ieri da venticinque rane giganti, coloratissime, che galleggiano placide sull’acqua.
E’ l’installazione di cracking art, già da qualche mese a Il Giulia, grazie alla nuova proprietà del centro commerciale, con la collaborazione del movimento cracking, la società di gestione Larry Smith e l’asset management Pradera.
Si tratta di arte rigenerante, animali realizzati con plastica riciclata, che in parte sono stati trasferiti da via Giulia al centro cittadino, primo esempio in assoluto portato a Trieste.
Sono tanti i cittadini e i turisti che ieri si sono fermati a fotografare le rane, da varie angolazioni, cercando anche di scattare qualche selfie originale dalla riva. Molti hanno postato le immagini sul web e sui social network.
A finanziare l’intero progetto, che comprende l’esposizione al centro commerciale, la mostra in sala Ex Aiat e la stessa installazione nel canale, Il Giulia, che ha voluto portare a Trieste per la prima volta la cracking art, una forma d’arte moderna che sta già raccogliendo consensi e curiosità in molte città di tutto il mondo.
L’iniziativa inoltre ha uno scopo di responsabilità sociale. Con la vendita di modelli più piccoli di rane, a fronte di un’offerta libera fino al 21 luglio al centro commerciale, verrà effettuata una donazione, che servirà al restauro della fontana dei Quattro Continenti di piazza Unità d’Italia.
«Siamo un gruppo che si è formato nel 1993 e da oltre vent’anni è attivo nel mondo dell’arte con installazioni in tutto il mondo – spiega l’artista Kicco – negli ultimi tre anni abbiamo concentrato il nostro lavoro su un obiettivo importante: sostenere con le nostre opere cracking monumenti antichi che necessitano di un restauro. Le rane in questo caso, ospitate nel canale, sono perfette, galleggeranno per circa un mese e speriamo catturino l’interesse di tante persone, per spingerle ad andare a scoprire cos’è la cracking art. Si tratta della prima installazione in assoluto in un canale, nel cuore della città». La cracking art era stata presentata ufficialmente a Trieste lo scorso aprile a Il Giulia, dove esposti ben 200 animali, tra pesci, suricati, rondini, lumache, rane, lupi e passerotti di varie misure e colori differenti, alcuni dei quali superano i due metri d’altezza.
Micol Brusaferro