La Stagione Sinfonica 2014-15 del Teatro Verdi di Trieste si caratterizza per la particolare attenzione posta, anche quest’anno, alle scelte artistiche di Direttori e Solisti, e alla qualità e varietà dei programmi proposti.
Gli organici artistici dell’Orchestra e del Coro del Teatro Verdi, quest’ultimo preparato dal M° Paolo Vero, saranno impegnati nell’esecuzione di prestigiosi programmi sinfonici che si svilupperanno tra il 2014 e il 2015 in sei diversi appuntamenti con due esecuzioni ciascuno: una al venerdì alle ore 20.30, appuntamento riservato al Turno di abbonamento A, e una al sabato, alle ore 18, appuntamento riservato alle esecuzioni pomeridiane del Turno B.
Saliranno sul podio del “Verdi” interpreti eccellenti. Bacchette di grande prestigio come Roman Brogli-Sacher e Moshe Atzmon, che hanno già diretto i nostri organici artistici in programmi sinfonici, si alterneranno a direttori che per la prima volta si presenteranno al pubblico del “Verdi” come Aleksandar Markovic ad esempio, attuale titolare della Brno Philharmonic Orchestra. Debutto anche per il direttore armeno Karen Durgaryan, di cui si ricorda fra le altre, la prestigiosa collaborazione con il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Tutte solide e collaudate professionalità, interpreti del grande repertorio sinfonico, dalla prestigiosa carriera internazionale.
Tra i solisti si esibiranno giovani che sono veri e affermati talenti. E’ riconfermata la presenza, applauditissima nella scorsa stagione, del pianista Giuseppe Albanese con Listz e Rachmaninov e di Francesca Dego, con il Concerto per violino e orchestra di Ermanno Wolf Ferrari in prima esecuzione per il Teatro Verdi. Nuova entrée invece per il violoncellista Wen - Sinn Yang nato a Berna da genitori taiwanesi che in veste di solista ha riscosso grande successo con le Orchestre Bayerischen Rundfunk, NHK Tokyo, Concertgebouw di Amsterdam, Copenhagen Philharmonic e ha lavorato con direttori quali Sir Colin Davis, Lorin Maazel e Mariss Jansons.
L’apertura della stagione vede il ritorno a Trieste del M° Gianluigi Gelmetti che venerdì 7 novembre con replica sabato 8 novembre inaugurerà la rassegna di concerti guidando l’Orchestra e il Coro della Fondazione triestina nell’esecuzione del tormentato monumento musicale di Wolfang Amadeus Mozart: il Requiem per soli, coro e orchestra. Il Requiem è il frutto della ricerca spirituale e illuministica del musicista per un nuovo posto nelle forze intellettuali della società, in nome della sacralità della ragione e del progresso. Quasi una ricerca laica del sacro, nel nome della fratellanza umana, del progresso e della virtù.
Segue il 14 e 15 novembre un altro capolavoro affidato alla bacchetta dell’illustre direttore: la Nona Sinfonia in re magg. di Gustav Mahler considerata a ragione il canto del cigno di tutta la «civiltà della sinfonia», giunta al termine del suo ciclo dopo un secolo e mezzo di storia. Al riguardo il giudizio che ne diede Alban Berg , che la diresse personalmente più volte, ne sintetizza perfettamente le caratteristiche: «Ho suonato di nuovo la Nona di Mahler. Il primo movimento è la cosa più splendida che Mahler abbia scritto. È l’espressione di un amore inaudito per questa
terra, del desiderio di vivere in pace con la natura e di poterla godere fino in fondo, in tutta la sua profondità, prima che giunga la morte. Perché essa arriva senza scampo…”
Il M° Gianluigi Gelmetti guiderà gli organici dell’Orchestra e del Coro del Verdi in un altro importante appuntamento, lo Stabat Mater di Rossini al Narodno Pozoriste di Sarajevo ( Teatro Nazionale di Sarajevo) il 10 novembre. Una esecuzione che rientra nella collaborazione transfrontaliera che il “Verdi”, anche tramite il Comune di Trieste, ha iniziato lo scorso anno. La composizione è particolarmente amata dal M° Gelmetti, che l’ha diretta sia a Lubiana che ad Aquileia l’anno scorso. Con questa composizione Rossini, partendo dalla celebre sequenza latina, ha creato un capolavoro dove tutta la sua maestria tecnica e talento inarrivabile nel distribuire canto e armonie, viene messo al servizio di un testo tanto magnifico quanto essenziale, ruvido, doloroso.
Il successivo appuntamento, il 21 e 22 novembre 2014, è affidato all’ attuale Direttore Musicale Generale del Teatro di Lubecca M° Roman Brogli-Sacher, a cui appartiene un repertorio che in campo operistico conta oltre settanta titoli, in particolare wagneriani, ma è artista di grande sensibilità anche in campo sinfonico, e collabora con le più importanti orchestre del mondo. Il Maestro svizzero ritorna sul podio del Teatro Verdi dopo il grande successo riscosso l’anno scorso presso il pubblico e la critica triestini.
Il concerto prevede la partecipazione solistica di Giuseppe Albanese, pianista dallo straordinario curriculum e brillantissima carriera sia come interprete di recital che come solista con Orchestra. Tra le sue apparizioni non si può non ricordare la performance offerta a Trieste, al “Verdi”, la primavera scorsa con l’esecuzione in prima assoluta, in pubblico, del suo album “Fantasia” registrato un mese prima per l’etichetta Deutsche Grammophon (marzo 2014). Albanese affronterà nella prima parte della serata due capolavori: la Malédiction per pianoforte e orchestra d’archi, opera giovanile di Franz Listz in cui il pianoforte svolge un ruolo da protagonista, ricco di effetti, e richiede una grande tecnica e sicurezza nell’evidenziare la crescente progressione dei vigorosi accenti sonori; il secondo brano è la Rapsodia su un tema di Paganini op.43. una serie di pezzi elaborati sul Capriccio n. 24 di Paganini che sfoggiano una tecnica abilissima di smagliante bellezza. A questa prima parte farà seguito un omaggio ad Antonín Dvořak con l’esecuzione della Ottava Sinfonia, la più nota del compositore insieme alla Settima e alla Nona, tutte tre accomunate da un sentimento di gioia e di serena accettazione dell’esistenza e di tutte, sicuramente quella che di più deve alla musica popolare boema.
Il concerto d’apertura dell’anno 2015, in programma il 9 e 10 gennaio 2015, vedrà l’esecuzione della Sinfonia in do magg. di Richard Wagner. Segue un omaggio a Johnnes Brahms con la partecipazione del Coro e Contralto nell’esecuzione della Rapsodie op.53 . Da segnalare che questo brano, raramente eseguito al “Verdi” di Trieste, è ricavato dal Viaggio d’Inverno nella Harz di Goethe. Le strofe 5, 6 e 7, scelte da Brahms, descrivono la tristezza del poeta esposta in pagine sublimi che ispirarono al compositore tedesco un’opera romanitica, suggellata da canto del lied
preceduto da una breve introduzione orchestrale e seguito da “ so erquicke sein Herz” , una richiesta a cui aderisce il musicista siglando un accompagnamento pacato che apre l’animo alla speranza nel futuro. Nella seconda parte del concerto sarà eseguita la Sinfonia ”Dal Nuovo mondo” di Dvořák, composta a New York e accolta tanto trionfalmente da rappresentare un modello per la scrittura sinfonica in America per lungo tempo.
Il Quinto concerto dedicato ai compositori francesi, in programma il 12 e 13 febbraio 2015, ci introduce in un mondo musicale di grande suggestione e calore, a partire da Camille Saint-Saëns di cui sarà eseguito il Concerto per violoncello n. 1 . Composto dall’autore nel pieno del suo successo è costituito da tre movimenti concatenati senza soluzione di continuità che lasciano ampio spazio all’esibizione dello strumento solista. Il violoncellista Wen-Sinn Yang, sarà impegnato in una grande prova virtuosistica soprattutto nell’ultimo movimento, dove emerge un finissimo arpeggio, con una coda di chiusura esultante e frenetica. Farà seguiito il brano di Adrien – Francois Servais Grande Fantaisie sur Le Barbier de Séville per violoncello e orchestra, in prima esecuzione per il “Verdi” di Trieste, per passare poi a Claude Debussy e la sua Damoiselle élue un capolavoro di raffinatezze armoniche e di malinconica tensione con la partecipazione del Coro femminile del Teatro e mezzosoprano.
Chiude il programma La Valse di Maurice Ravel: opera sinfonica tra le più eseguite ed amate dal pubblico, un poema coreografico che fu originariamente richiesto all’autore da Diaghilev che poi rinunciò all’esecuzione ed ebbe il suo debutto in forma concertistica nel 1920. Fu Ida Rubinstein a metterlo in scena all’Opéra di Parigi nel 1928 e fu un successo esaltante. Precisava l’autore nel suo abbozzo autobiografico: ”ho concepito quest’opera come una specie di apoteosi del valzer viennese, alla quale si mescola, nel mio spirito, l’impressione di un turbine fantastico e fatale” …Un turbine che trasforma la leggerezza originale del valzer in una greve tragica fatalità che si esprime nell’ossessiva ed esasperata ripetizione della formula metrica del valzer.
Il sesto e ultimo concerto della Stagionesi terrà il 20 e 21 marzo con la direzione di Karen Durgaryan. Nella prima parte vedrà la partecipazione della violinista Francesca Dego, applauditissima l’anno scorso nel Concerto per violino e orchestra n.1 di P.I.Čaikovski. Eseguirà il Concerto per violino e orchestra op. 26 composto da Ermanno Wolf-Ferrari negli anni della seconda guerra mondiale. La seconda parte del programma è riservata alla esecuzione della Sinfonia n. 2 in mi min. op. 27 di Sergej Rachmaninov, un’opera di vaste dimensioni, caratterizzata da una costruzione a forma ciclica e dall’ultilizzo del tema gregoriano del Dies Irae che l’autore utilizza in molte sue composizioni come questa Sinfonia. In essa la sua personalità si esprime liberamente in particolare nell’Adagio con la sua lunga e languorosa melodia.
La Stagione Sinfonica 2014-15 del Teatro Verdi di Trieste si avvale del contributo ed è realizzata in collaborazione con il Governo Italiano, il MIBACT, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Trieste, il Comune di Trieste, la Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali e, in qualità di media partner, l’Editoriale IL PICCOLO.