*“Cinghiali, gabbiani & piccioni in città. Che fare?”. È questo il titolo della nuova pubblicazione presentata in Municipio (link per il download in fondo alla pagina), per proporla a un vasto pubblico con un intento principalmente divulgativo-conoscitivo ma anche fortemente orientativo su prassi e comportamenti corretti – o viceversa errati – da tenere nei confronti di questi soggetti della fauna nostrana sempre più “presenti” e incidenti sul nostro territorio e sulle attività civili ed economiche; con conseguenze, tra l’altro, per nulla positive pure per altre specie animali, più piccole o più deboli, che ne risultano penalizzate.
Si tratta di un agevole libretto illustrato, pubblicato dal Comune di Trieste assieme alla Provincia e alla Regione FVG (che ne ha curato materialmente la stampa, con 4000 copie in italiano e 1000 in lingua slovena) e con il supporto di conoscenze ed esperienze della Sezione di Trieste della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli). In una ventina di pagine sono ben spiegati i principali problemi posti dall’avvicinamento alla città degli animali selvatici (o comunque non domestici anche se ormai pienamente stanziali come i colombi, diretti discendenti dei piccioni selvatici anticamente diffusi solo nelle aree rupestri del Carso); ma soprattutto viene chiarito a tutti ciò che l’uomo non deve fare in rapporto a questi animali.
Vi sono riportate indicazioni molto semplici ma anche molto concrete e “operative” su come comportarsi nei loro confronti (anche in caso di incontri “difficili”, specie con i cinghiali o i gabbiani in particolari circostanze) e su cosa non è proprio il caso di fare, ad esempio nutrirli ritenendo che ne “abbiano bisogno”, laddove così facendo si rischia, al contrario, proprio di danneggiarli facendo perdere loro le caratteristiche della propria selvaticità e portandoli all’impigrimento e ad assumere abitudini non consone alla loro natura originaria.
Anche in tal senso, oltre che per un aspetto più generale di pulizia e igiene del territorio, il competente Assessore comunale all’Ambiente Umberto Laureni, aprendo l’odierno incontro, ha subito fortemente sottolineato l’esigenza non solo di evitare di portare del cibo a questi animali (“un’azione che, al di là di ogni immotivato ‘senso di colpa’, non va fatta, poiché si tratta di animali che sono pienamente in grado di procurarsi da soli il cibo necessario”, ha detto Laureni tra il concorde assenso dei molti “specialisti” presenti); ma anche – ha rimarcato l’Assessore – “va posta la massima attenzione a non lasciare qua e là sacchetti di immondizie (anziché riporli negli appositi cassonetti), peggio se aperti, i quali costituiscono un forte richiamo verso la città per animali selvatici di ogni tipo”.
Più in generale, il libretto contiene i principali dati e notizie per meglio conoscere queste tre specie animali, ovvero come cinghiali, gabbiani e piccioni vivono, quali sono le loro principali abitudini, i cicli di riproduzione, i loro comportamenti in caso di ritenuto pericolo, cosa dobbiamo fare noi in questo caso; e ancora, una serie di utili suggerimenti per prevenire i danni che questi animali possono produrre su edifici, terreni ecc., ma anche cosa fare con gli animali in difficoltà (anche delle altre specie) e quali sono gli indirizzi (e i recapiti telefonici) a cui rivolgersi in questo frangente.
Numerosi sono stati – come detto – gli interventi all’odierna presentazione, che ha assunto quasi l’aspetto di un piccolo ma estremamente qualificato convegno/confronto sul tema. Dopo l’introduzione dell’Assessore Umberto Laureni, che era affiancato dal responsabile dell’Ufficio Zoofilo comunale Gian Piero Saccucci Di Napoli e che ha “salutato” l’uscita del libretto come “una tappa importante di più puntuale sensibilizzazione e chiarificazione sul problema”, rivolgendo quindi un forte appello all’intera cittadinanza, e in primo luogo ai zoofili, a “non lasciarsi coinvolgere in comportamenti come quello di nutrirli – peraltro vietati anche da una vigente Ordinanza comunale – che solo in apparenza fanno “il bene” degli animali, ma in realtà nel tempo li danneggiano distorcendo le loro abitudini naturali e sminuendo la loro stessa forza fisica”, è seguito l’intervento del Vicepresidente della Provincia Igor Dolenc che ha sottolineato l’importanza di un lavoro collettivo delle diverse istituzioni e delle stesse associazioni ambientaliste e naturaliste – e il libretto ne è una espressione – che deve alla fine condurci a trovare un giusto equilibrio tra la presenza e le attività dell’uomo e quella degli animali selvatici che insistono sul nostro territorio, “trovando adeguate modalità per garantire una migliore e ‘accettabile vicinanza’ tra selvatici e persone e rendere più gestibile un rapporto con gli animali più ‘problematici’ che oggi sta invece diventando ogni giorno più difficile da affrontare e risolvere. Tanto che – ha proseguito Dolenc – non è per un caso se è da poco giunta alla Provincia una petizione di oltre 500 cittadini allarmati per la presenza sempre più massiccia e invasiva di cinghiali, in un quadro in cui – tra l’altro – non disponiamo ancora di un necessario Piano Faunistico Regionale”. E anche Dolenc, al pari di Laureni, ha stigmatizzato le pratiche di quei cittadini che, pur in buona fede, nutrendoli e così ‘richiamandoli’ verso l’abitato provocano sensibili alterazioni nelle abitudini tradizionali ben diverse di questi animali.
Ulteriori interventi quindi – tutti significativi e ricchi di spunti e di comune volontà a operare per risolvere il complesso rapporto animali selvatici–comunità cittadina – da parte del Comandante della Polizia Ambientale Provinciale Ilario Zuppani (che è anche rappresentante di rilievo della LIPU) per rimarcare l’utilità della comunicazione e spiegazione ai cittadini delle abitudini e necessità effettive degli animali – e quindi l’opportunità del nuovo libretto – “nell’intento di ridurre i conflitti e cercare di convivere nel modo più accettabile possibile” e per ricordare come le Guardie ambientali della Provincia siano “a disposizione anche per eventuali consulenze su problemi specifici”; quindi del maresciallo Roberto Valenti del Corpo Forestale Regionale e del Centro Didattico Naturalistico di Basovizza per osservare come l’attuale aggravarsi del ‘problema cinghiali’ sia in gran parte dovuto proprio a improvvide trasformazioni del territorio e dell’ambiente attuate dall’uomo stesso; del direttore dei Civici Musei Scientifici Nicola Bressi che ha citato alcuni esempi di ‘convivenza complessa’, inserendovi peraltro anche le problematiche derivanti dal forte aumento delle zanzare tigri e dei ratti “anche in questi casi – ha pure lui concordato – per principale causa di errori o incuria dell’uomo”, insistendo ancora sul fatto che “le specie problematiche non vanno aiutate e quindi incentivate, anche perché, ed è giusto che i zoofili sappiano anche questo, risulterebbe che proprio la proliferazione di queste specie va a grave danno delle specie più piccole e della loro stessa sopravvivenza”, offrendo l’esempio dei cinghiali che, abilissimi a individuare le riserve nascoste di cibo degli altri animali, stanno provocando una drastica diminuzione e quasi la scomparsa degli scoiattoli sul nostro territorio.
E ancora il faunista Enrico Benussi, uno dei massimi esperti di gabbiani in Italia, specialista in particolare del gabbiano reale, che ha parlato, anche in questo caso dell’aumento esponenziale di questi uccelli nella nostra area, attratti e ‘convinti’ a inurbarsi proprio dalla facilità di individuare alimenti tra i rifiuti della città, motivo per cui bisognerebbe adottare urgentemente più precise normative per meglio gestire il problema rifiuti da questo punto di vista nonché attuare finalmente le varie “linee guida” più volte formulate sull’”emergenza gabbiani”, non escludendo più puntuali sanzioni. Concetti condivisi anche dal veterinario Stefano Pesaro dell’Associazione “Liberi di Volare”.
Massimo Stroppa del Servizio Ambientale della Regione e direttore del Corpo Forestale ha, dal canto suo, lodato l’ottima collaborazione che si può registrare fra Amministrazione Regionale e gli enti locali, in questo caso e su questi temi particolarmente efficace con quelli della nostra Provincia, “collaborazione che ha permesso la realizzazione di questo interessante volumetto e la piena riuscita di quest’odierno confronto”.
Tra i presenti vi erano anche diversi operatori e appassionati naturalisti, guardie forestali, rappresentanti dell’ENPA e della LIPU (con il delegato provinciale Matteo Giraldi).
“Cinghiali, gabbiani & piccioni in città. Che fare?” si propone in definitiva come un agile ma chiaro e ben documentato piccolo “prontuario” che potrà essere utile a tutti i cittadini, non da ultimo anche per educare e spiegare questi aspetti del mondo animale ai nostri bambini e ragazzi. Tutti motivi per cui la pubblicazione verrà prossimamente distribuita capillarmente in città, dalle istituzioni locali che l’hanno promossa, nelle sedi pubbliche a cominciare dalle Circoscrizioni (dove saranno disponibili anche le copie in lingua slovena), negli esercizi commerciali (è stata in proposito interessata anche la FIPE), tra le associazioni naturalistiche, per proseguire nelle scuole alla riapertura delle stesse.