Vandali, imbrattatori, teppisti: così vengono definiti dal Comune di Trieste quelli che invece, per i sostenitori, sono degli artisti di strada; i cosiddetti «Writers».
“Gli interventi per ripulire i muri dagli imbrattamenti e dalle scritte dei vandali, come pure il recupero di rifiuti ingombranti abbandonati (circa 30 mila l’anno), sono una tassa che la comunità tutta paga per l’inciviltà di alcuni”. Lo ha ribadito il sindaco Roberto Coslini nel corso di un sopralluogo alla Caserma Beleno di via Revoltella, svolto oggi pomeriggio (mercoledì 6 agosto) assieme al vicecomandante della Polizia locale Luciano Momic, all’ing. Paolo Dal Maso di AcegasApsAmga e a tecnici e funzionari del Comune.
Proprio per far fronte al negativo fenomeno dell’imbrattamento, il sindaco Cosolini ha sottolineato la necessità di inasprire le sanzioni amministrative (attualmente si paga 50 euro, al quale si aggiunge il procedimento penale) e di continuare di pari passo nell’attività di attento controllo del territorio a cura della Polizia locale, che ha visto anche recentemente cogliere sul fatto diversi autori di atti vandalici. Questo danno alla collettività -ha detto ancora il primo cittadino- va sanzionato in maniera seria e non simbolica. La sanzione amministrativa va alzata e, visti i danni e i costi conseguenti al ripristino, non può essere uguale a quella di chi ad esempio getta un mozzicone di sigaretta per terra.
Nel corso dell’incontro è stata evidenziata e valutata la situazione (che non raggiunge per fortuna il livello di guardia di altre città italiane) tracciando una “mappa” delle zone, dei luoghi e degli edifici maggiormente colpiti dal fenomeno, che compare in particolare in prossimità di scuole e impianti sportivi, ma anche in parti del centro cittadino.
Attraverso il servizio svolto da AcegasAps e Global Service, il sindaco Roberto Cosolini ha confermato inoltre puntuali e tempestivi interventi di ripristino e pulizia dei muri imbrattati, soprattutto nei casi di edifici di pregio e dove compaiono scritte ingiuriose. COMTS