L’estate 2014 si apre con “una grande proliferazione della medusa Pelagia nel Mediterraneo occidentale, mentre in Alto Adriatico è tornata dopo quasi un secolo la Drymonema dalmatinum, la medusa più grande del Mediterraneo con un cappello di circa 80 centimetri”. Una nuova invasione che arriva dagli abissi, insomma, e che il biologo marino dell’Università del Salento e Cnr-Ismar, Ferdinando Boero, ritiene si possa efficacemente contrastare (almeno sulla costa) attrezzando con reti anti-medusa gli stabilimenti balneari, come sta già avvenendo in diverse zone d’Italia. Dal monitoraggio fatto anche attraverso le segnalazioni dei cittadini e dei pescatori, precisa Boero, emerge che “la Pelagia quest’anno si è riprodotta tantissimo e le correnti possono spingere queste specie marine urticanti, tipiche del Mediterraneo e dal caratteristico bordo violaceo, sul mar Ligure, il Tirreno e lo Ionio. Nel Golfo di Trieste non ci sono, ma qui è tornata la Drymonema dalmatinum, un maxi animale marino di 80 centimetri di diametro che probabilmente mangia meduse”. A fior d’acqua invece, sul Mar Ligure, Toscana, Sardegna, Lazio e Campania si osservano sempre più spesso le colonie di Velella Velella, polipi galleggianti carnivori che quando spiaggiano rendono la riva blu.