Ha avuto inizio oggi, la seconda edizione del PAST (Palaeo-Arctic Spatial and Temporal) Gateways International Conference and Workshop, che per 4 giorni fa di Trieste la capitale del confronto scientifico nazionale e internazionale sui cambiamenti ambientali e climatici dell’Artico avvenuti nei periodi antecedenti la registrazione strumentale, aventi durata decennale e/o millenaria. Scopo dell’evento è migliorare la comprensione e predizione dei cambiamenti ambientali nell’Artico, grazie ai risultati delle ricerche più recenti dei maggiori scienziati del settore che si riuniscono annualmente per confrontarsi in un ambiente internazionale e multidisciplinare.
Il 2nd PAST Gateways, che proseguirà fino al 23 maggio, è promosso da un network internazionale di ricerca riconosciuto dallo IASC (International Arctic Science Committee) ed è organizzato nel capoluogo del FVG da OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
Tre le tematiche principali dell’incontro: la crescita e il decadimento di strati di ghiaccio dell’Artico; il mare-ghiaccio artico e i cambiamenti oceanici; gli ambienti artici non glaciali, incluso il cambiamento del permafrost.
Un evento “di settore” ma dai numeri importanti: 2 escursioni “sul campo” sulle Alpi e Prealpi italiane del Nord Est e sul ghiacciaio Pasterze (Austria), 5 sessioni per 39 presentazioni complessive, 30 presentazioni poster, 8 chairman, 71 partecipanti. Il network PAST Gateways coinvolge infatti scienziati provenienti da tutta Europa, Russia, Canada e Stati Uniti, ed è guidato da un comitato direttivo composto da 14 membri provenienti dai paesi partecipanti. Sede principale dell’evento: Palazzo Vivante, Largo Papa Giovanni XXXIII, Trieste
L’evento fa parte del più ampio progetto PAST Gateways, un programma di sei anni incentrato sulla natura e il significato dei gateway artici, sia spaziali che temporali, con un’enfasi sulle transizioni climatiche tra i principali eventi del tardo Cenozoico come quello tra gli stati interglaciali e glaciali complete e da completamente glaciale al completo scioglimento, così come sulle fluttuazioni più recenti dell’Olocene. Un progetto che intende analizzare i cambiamenti climatici del passato remoto, per poter effettuare proiezioni più precise su quello che potrà essere il futuro non solo delle zone artiche, ma del pianeta intero, e dare indicazioni in merito ai recenti e ripetuti allarmi.
IL PROGRAMMA COMPLETO
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