Piazza Garibaldi a Trieste merita una particolare menzione: l’aspetto nel corso degli ultimi secoli non è sostanzialmente mutato, mentre il nome, per motivi storici è cambiato diverse volte. Zona strategica della città, crocevia di traffici di merci di ogni tipo provenienti dai paesi limitrofi e dalle periferie, fu inizialmente sede del posto di dogana (da cui prese il nome).
Dalla fine del Settecento, l’allora piazza Dogana, era controllata da un austero doganiere austriaco che verificava le merci in transito e imponeva i dazi.
Qualche anno più tardi, la piazza cambiò ancora nome: prima piazza Marina, poi piazza Elisabetta in onore della principessa d’Austria che legò il suo nome a Trieste e che visitò per la prima volta la città nel 1856.
Il palazzo alle spalle del giardino, costruito alla fine dell’Ottocento grazie ai capitali messi a disposizione da una banca di Vienna e che in origine avrebbe dovuto ospitare il Comando supremo della Marina Militare, fu in seguito modificato negli spazi interni dove furono ricavate abitazioni private.
Agli inizi del Novecento diventò piazza della Barriera vecchia e i primi tram iniziarono a percorrere la zona.
Nel mezzo della piazza venne installata nel 1858 una delle fontane storiche della città, opera dello scultore Giovanni Depaul su disegno dell’architetto Vallon: si compone di una vasca dodecagonale con una colonna centrale che supporta una base su cui si trova un putto alato. Nel mese di aprile del 1945 (vedi foto sopra, scattata da Diego De Henriquez) diventò un riparo strategico dei soldati tedeschi prima della resa.
Note storiche:Il 30 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale del quale era presidente don Edoardo Marzari, composto da tutte le forze politiche antifasciste con l’eccezione dei comunisti, proclamò l’insurrezione generale; al tempo stesso le brigate dei partigiani jugoslavi con l’appoggio del PCI attaccarono dall’altipiano. Gli scontri si registrarono principalmente nelle zone di Opicina (sull’altipiano carsico), del Porto Vecchio, del castello di San Giusto e dentro il Palazzo di Giustizia, in città. Tutto il resto della città fu liberato. Il comando tedesco si arrese solo il 2 maggio alle avanguardie neozelandesi, che precedettero di un giorno l’arrivo del generale Freyberg.
Nella foto sopra: piazza Garibaldi nei primi anni ‘50.
Nel 1954 fu eretta la Madonnina d’oro, una statua divenuta simbolo della piazza stessa. L’opera fu realizzata dallo scultore triestino Franco Asco.