Il primo ATM che convertità denaro in moneta virtuale sarà installato in Friuli Venezia Giulia. Lo ha importato Luca Dordolo, imprenditore folgorato dal Bitcoin, ex leghista condannato per razzismo. Sua l’antipaticissima frase, dove incitava a fare falò dei triestini, e lo slogan: «Dona anche tu una pallottola per Napolitano». Ironia della sorte, la prima utilizzatrice della sua macchina è proprio una triestina.
Entro la fine del mese entrerà in funzione il primo ATM di Bitcoin in Italia, marca Lamassu, di fabbricazione portoghese, diverso da quello americano. È già pronto dal 20 febbraio e scalpita per cominciare a convertire denaro contante in criptovaluta. Il suo proprietario, l’imprenditore friulano Luca Dordolo, sa già cosa ne farà e dove lo installerà, quando anche gli ultimi dettagli burocratici saranno risolti.
Intervistato da Webnews, Luca Dordolo (che ha tradotto l’interfaccia del Lamassu sia in italiano che in friulano e adopera come nickname Gavrilo Princip, il secessionista serbo che uccise Francesco Ferdinando d’Austria e costituì la causa scatenante della prima Guerra Mondiale) sembra essere più che sicuro della sua idea e va oltre il distributore di Bitcoin guardando al network come sistema ricco di opportunità economiche.
Luca Dordolo (a sinistra) e Marta (a destra): una bitcoiner triestina che ha voluto utilizzare per prima questo distributore.
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razzismo, imprenditori, criptovalute