Lo Scalo Legnami triestino occupa 148 mila metri quadrati di magazzini e piazzali (con tettoie) e 350 metri lineari di banchina, per un’area complessiva di 21.000 metri quadri e con un pescaggio che varia tra i 10 e gli 11,5 metri. Il terminal è dotato di un’area ferroviaria per il transito di convogli merci su rotaia direttamente collegata alla banchina e offre un collegamento con la Grande Viabilità Triestina.
Lo Scalo Legnami beneficia di un regime di Punto Franco con tutte le agevolazioni connesse; in particolare l’area offre speciali benefici fiscali e doganali.
L’area ex-Gaslini - Mercato Ittico
C’è un’area dello Scalo Legnami, il nuovo mercato Ittico e la zona Gaslini: una zona molto vasta formata da tanti magazzini: alcuni di essi sono utilizzati, altri sono totalmente abbandonati e pericolanti in fase di demolizione e/o ristrutturazione. L’opera di riqualificazione è a carico della Gaslini di Genova, sempre attiva nello Scalo. Si può osservare il Silos costruito negli anni ‘60 e utilizzato un anno solamente.
Note sul regime di Punto Franco dello Scalo Legnami di Trieste
Le operazioni di sbarco e trasbordo possono iniziare immediatamente all’arrivo della nave in banchina, senza alcuna ingerenza della dogana. Ciò, indipendentemente dalla natura, dall’origine o dalla destinazione del carico.
Tale principio verrà mantenuto anche a seguito dell’introduzione dei controlli di sicurezza prevista in tutta la Comunità Europea dal 1° gennaio 2011.
Le merci sbarcate nel Porto di Trieste sono considerate merci “in transito” e sono esentate dal pagamento dei diritti doganali e dell’Iva sin tanto che rimangono all’interno del Porto Franco.
Le merci in esportazione sono considerate come “uscite dallo stato” (e dalla Comunità Europea) all’atto del loro ingresso in Porto Franco.
Una volta entrate in Porto Franco, le merci possono essere imbarcate senza autorizzazioni specifiche (Vanno comunque ed ovviamente sdoganate prima dell’imbarco).
Per merci importate nella Comunità Europea, il pagamento di Iva e dazi può essere posticipato sino a 6 mesi, con l’applicazione di un tasso di interesse molto limitato e pari al 50% dell’Euribor a 6 mesi.
Nel Porto Franco di Trieste i diritti marittimi sono calcolati sulla base di una tariffa molto agevolata, pari a circa 1/3 di quella prevista per gli altri Porti italiani.
Le merci terze possono sostare nei magazzini dei concessionari per un tempo indeterminato e senza obbligo di costituzione di garanzie fideiussorie.
Negli altri porti doganali, invece, vige il regime di temporanea custodia che obbliga alla presentazione della dichiarazione doganale entro 45 giorni dall’arrivo delle merci via mare.
Tutte le navi che attraccano nel porto Franco sono equiparate a quelle di bandiera Italiana e beneficiano automaticamente del pagamento ridotto dei diritti marittimi
Scalo Legnami, foto, Porto di Trieste