Trieste 15 gennaio 2014 - Le persone già penalizzate da un grave handicap potrebbero avere la vita ancora più difficile, in seguito all’utilizzo dei parametri ISEE per ottenere le prestazioni socio-assistenziali. La Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone Disabili e delle loro famiglie esprime forte preoccupazione al riguardo e chiederà alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia di adottare opportuni correttivi tecnici.
Il nuovo strumento dell’ISEE è stato introdotto dal Governo nazionale lo scorso 3 dicembre 2013, con il preciso e lodevole intento di garantire maggiore equità nell’erogazione dei contributi, anche in considerazione della difficile congiuntura economica. Dal punto di vista prettamente tecnico si tratta della somma dell’Indicatore di Situazione Reddituale (ISR) più l’Indicatore di Situazione Patrimoniale (ISP), il tutto calcolato con Scale di Equivalenza (ISEE = ISR +ISP).
Purtroppo però è previsto che per definire l’Indicatore di Situazione Reddituale vadano considerati come reddito anche pensioni di invalidità, indennità di accompagnamento, Carte di debito (Social Card) e contributi ricevuti per progetti di Vita Indipendente, con una franchigia molto sfavorevole.
Parallelamente l’Indicatore di Situazione Patrimoniale tiene conto del valore di un’abitazione di proprietà, di titoli di stato, obbligazioni o azioni eventualmente possedute.
A ciò si aggiunge il fatto che la nuova normativa ha rivisto il meccanismo di calcolo delle Scale di Equivalenza, facendo scomparire un coefficiente (pari a 0,5) che in precedenza dimezzava l’ISEE nei nuclei familiari dov’era presente una persona disabile grave. Scompare anche l’ISEE “Estratto” riguardante il solo reddito della persona non autosufficiente, viene introdotto un ISEE cosiddetto di “favore” per le prestazioni sociosanitarie dove nel computo non entrano i membri della famiglia di origine anche se conviventi, e invece viene penalizzata la famiglia costituita dove vengono calcolati i redditi di coniuge e figli.
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