Versi d’amore e sulla distanza, sulla lontananza dagli affetti, causa di sofferenze. Sono le poesie scritte da donne immigrate nella loro lingua con a fianco la traduzione in italiano su un enorme foglio-tappeto multicolore steso nella stazione ferroviaria di Trieste, luogo di transito per eccellenza. Versi dunque in caratteri hindi o arabi, negli alfabeti croato, colombiano, camerunense. E’ Rimad’origine, nell’ambito della XIV edizione di S/paesati, eventi sul tema delle migrazioni. (ANSA)
immigrati, Stazione Centrale