Allarme meduse. È stato un fuggi fuggi ieri mattina sulle spiagge da Muggia fino a Sistiana, peraltro affollate. E proprio nell’ultimo giorno di mare e di sole prima del calo delle temperature e della pioggia previsti già per oggi.
Tutti a riva. Si sono viste scene di paura con bambini che piangevano. Due gli interventi del 118. A Sistiana un bagnante è stato “colpito” in faccia da quello che viene chiamato il bacio urticante. A Barcola un altro bagnante ha riportato alcune ustioni a un braccio. Entrambi sono stati trasportati al pronto socorso di Cattinara. Ma decine e decine sono state le persone (soprattutto bambini) che si sono medicate da soli o nelle infermerie degli stabilimenti balneari. «Raccomandiamo una certa attenzione», spiegano alle Ginestre. E raccontano che due giorni fa due ospiti sono stati soccorsi proprio per le ustioni.
«Sono numerose le segnalazioni e gli avvistamenti generalizzati», ha confermato ieri Paola Del Negro responsabile del laboratorio oceanografico dell’Ogs. «Fortunatamente nella stragrande maggioranza dei casi si tratta della Rhizostoma Pulmo, la famosa “Botta marina”: grande, la più grande del Mediterraneo, per certi versi impressionante, con un cappello che può raggiungere i 60 centimetri di diametro, ma fortunatamente poco urticante e tale da causare un piccolo bruciore che si esaurisce nel giro di qualche ora anche se, mettono in guardia gli esperti, le conseguenze dipendono dalla risposta individuale che può variare e comunque non va sottovalutata». Del Negro spiega che anche nel golfo di Trieste in questi ultimi giorni - come era già successo in agosto - sono state notate meduse di tutte le dimensioni. Questo significa che vi sono esemplari dei più diversi stadi di età. In base a una credenza popolare la presenza di meduse starebbe a confermare che l’acqua è pulita, in realtà secondo gli scienziati il loro moltiplicarsi è invece una spia pericolosa: significa che il pesce si sta drasticamente riducendo. Precisa Del Negro: «Le meduse sono venute verso riva spinte dalle correnti. Certo è che il numero sta crescendo in maniera esponenziale, segno di un’alterazione dell’ecosistema».
Negli ultimi quattro o cinque anni - spiega ancora la ricercatrice - «le meduse sono in aumento probabilmente perché si stanno riducendo i pesci che le predavano come i pesci palla, i pesci luna, oltre alle tartarughe. In questi giorni è stata anche segnalata la presenza della Coticoriza tuberculata, caratterizzata dai tubercoli sotto l’ombrello». (c.b. - da Il Piccolo)
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