«È la prima volta. Non sappiamo esattamente come si svolgerà», ammette Giorgio Giulio Torres, responsabile territoriale di Saba Italia. Lo sciopero dei parcheggi a pagamento non s’era ancora visto a Trieste. Il debutto è domani, il giorno della notte dei saldi “vintage”. Lo sciopero di 24 ore (dalle 6.40 di domani mattina alle 6.40 di domenica), proclamato dalla Filt-Cgil, riguarderà tutto il personale della Saba Italia spa della sede di Trieste, 27 lavoratori, impiegati nei parcheggi Il Giulia, Foro Ulpiano, Il Silos, San Giacomo, dell’autostazione comunale e del parcheggio di proprietà dell’Azienda Ospedaliera “Maggiore”.
I parcheggi, ovviamente, resteranno aperti (molti sono parcheggi di residenti), ma saranno probabilmente gratuiti rendendo ancora più agevolate così le tariffe previste dall’accordo con Comune e commercianti per la Notte dei saldi. Un’astensione a difesa dei posti di lavoro. «La spagnola Saba Italia Spa (con sede a Roma) che li ha in gestione - spiega la Filt Cigl - ha comunicato, causa il trend negativo registrato negli ultimi bilanci, l’avvio delle procedure per licenziare ben 9 dipendenti (un terzo della forza lavoro). A fronte di interventi tecnologici, l’azienda ritiene di sostituire alle persone le macchine e la sorveglianza a distanza». Una scelta inaccettabile visto che i parcheggi sono comunali. «I parcheggi sono di proprietà del Comune (uno è dell’Azienda Ospedaliera) e sono dati in concessione - spiega il sindacato - . Esistono specifiche convenzioni sottoscritte dagli enti proprietari e dal concessionario spagnolo che prevedono ed impongono sia la presenza del personale che la videosorveglianza. Già oggi non si è in grado di presidiare in forma ottimale tutti gli impianti e la fase di sperimentazione della gestione remotizzata dei parcheggi ha evidenziato delle difficoltà operative. Se i dirigenti di Roma hanno sbagliato investimenti milionari, perché a pagare sono i dipendenti?».
Che fare allora? Lavoratori e Filt Cgil si appellano alle istituzioni locali. «Chiediamo - si legge nella nota - che il Comune esiga dalla società il pieno rispetto di quanto previsto dalle concessioni. Lo sciopero ha per primario obiettivo il ritiro da parte di Saba Italia dei licenziamenti e l’avvio di un serio confronto con i sindacati che da subito avevano proposto in alternativa ai licenziamenti il ricorso agli ammortizzatori sociali».
(da Il Piccolo)
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