Un camorrista napoletano ha vissuto per cinque anni a Monfalcone sotto mentite spoglie per evitare il carcere rubando l’identità di A. M., anch’egli campano che ha abitato per un periodo nella città friulana prima di trasferirsi a Napoli. Con una condanna a otto anni per associazione mafiosa, nel 2002 il camorrista utilizzando le generalità dell’ignaro concittadino aveva trovato lavoro in una ditta che opera in subappalto nei cantieri di Monfalcone, aveva trovato casa stipulando un regolare contratto d’affitto, aveva aperto conti correnti bancari e postali con tanto di carte di credito e Bancoposta, pagava puntualmente anche il canone Rai. La latitanza sotto falso nome è finita nel giugno del 2007 quando il camorrista è stato scoperto dalla polizia e arrestato per scontare il residuo di pena. Le conseguenze di questa vicenda ricadono ancora oggi sul vero A. M., che da anni continua a ricevere conti da pagare, ingiunzioni, richieste di pignoramenti e varie altre incombenze per spese fatte dal camorrista e mai pagate.
(tiscali)
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