TRIESTE, 14 GEN - Generali “non prevede significative riduzioni del personale in alcuna parte del mondo”. Lo ha detto il group ceo della compagnia, Mario Greco. La compagnia ha 83 mila dipendenti nel mondo, 13 mila dei quali sono in Italia.
Generali punta a ridurre i costi per 600 milioni di euro entro la fine del 2015. A regime sono attesi risultati operativi a 5 miliardi.
Piazza Affari avvia la settimana in rialzo, sovraperformando le altre borse del Vecchio Continente, guidata del comparto auto con FIAT e PIRELLI che guadagnano circa un punto e mezzo percentuale nel giorno dell’apertura del Salone dell’Auto di Detroit.
Denaro più contenuto sui bancari mentre GENERALI avanza poco meno dell’indice benchmark nelle prime battute per poi virare in negativo nel giorno in cui ha reso noti i dettagli della sua “strategic review”.
“Non c’è effetto sorpresa sui target 2015”, commenta a caldo un primario broker italiano.
Nelle prime battute il FTSE Mib sale dello 0,5% mentre l’indice di riferimento europeo FTSEurofirst 300 si attesta poco sopra la parità. In flessione i titoli di stato tricolori, con il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali risale in area 260 punti base dai 253 della chiusura di venerdì.
Fuori dal paniere principale vola la LAZIO dopo la vittoria contro l’Atalanta che l’ha portata ad appena tre punti di distacco dalla prima in classifica, la JUVENTUS. Il titolo della squadra bianconera lascia sul campo quasi un punto percentuale dopo il pareggio con il Parma.
Resta indietro CAMFIN che si sgancia dall’andamento più brillante della controllata Pirelli dopo che, secondo i quotidiani, la holding ha dato il via libera ad un patto di sindacato della durata di un anno per il produttore di pneumatici.
Definita la strategic review del gruppo Generali, che punta a un Roe operativo al 13% a regime, equivalente a un risultato operativo superiore a 5 miliardi, rispetto agli oltre 4 miliardi attesi per il 2012. I principali target finanziari del nuovo piano, che viene presentato oggi all’Investor Day a Londra, indicano poi un cash flow sopra i 2 miliardi entro il 2015, con una riduzione dei costi di 600 milioni entro la fine del 2015.
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