L’emergenza idrica concede una breve tregua ma, causa la siccità, è questione di giorni la proclamazione dello stato di calamità naturale nella maggioranza delle città e comuni istriani. Questa in breve la conclusione a cura del comando di crisi emersa a Pola nella riunione di ieri. Grazie alla riduzione idrica di primo grado il consumo dell’acqua è sceso del 15% attestandosi sulle 130.000 tonnellate al giorno e, se gli utenti si dimostreranno disciplinati e parsimoniosi, non ci dovrebbero essere problemi di approvvigionamento almeno fino al 20 agosto. Pertanto l’apice della stagione turistica potrebbe trascorrere senza risentire troppo delle limitazioni. Come ribadito ai giornalisti alla fine della riunione dal vice presidente della regione Vedran Grubisic, l’attuale grado di riduzione riguarda la chiusura delle docce sulle spiagge pubbliche, il divieto di lavare le superfici pubbliche e di innaffiare le aree verdi e i campi sportivi. Pertanto, comeprecisato dall’assessore regionale al turismo Branko Curi, la situazione idrica è normale nei campeggi e nelle altre strutture turistiche. Almomento in Istria stanno soggiornando 220.000 villeggianti - ha aggiunto - e ridurre l’acqua ai turisti sarebbe una catastrofe. Come conclusione, alle città e comuni dell’Istria è stato disposto di presentare rapporti giornalieri sul rispetto della riduzione idrica di primo grado nonchè di preparare l’elenco delle sorgenti e pozzi dai quali attingere l’acqua cosiddetta tecnica, da non usare per scopi alimentari. Intanto il livello del bacino artificiale di Bottonega nel cuore dell’Istria continua a scendere e nei prossimi giorni si saprà se è stato raggiunto il punto critico di potabilità. Infatti è necessario verificare la concentrazione d’ossigeno e le caratteristiche organolettiche dell’acqua. Siamo comunque di un buon mezzo metro sotto quota 34 metri sul livello del mare, ritenuto il punto limite per la potabilità. Nelle altre sorgenti istriane la situazione viene giudicata stabile anche se in qualcuna c’è un reale pericolo di infiltrazioni di acqua salata. Gli agronomi lanciano l’Sos per il salvataggio dei giovani alberelli di olivo: se non si provvede subito all’irrigazione si essicheranno. Lo stesso problema si prospetterà tra una ventina di giorni per le viti. (p.r.)
(da Il Piccolo)