Pietro Rosenwirth, 43 anni, fondatore dell’Associazione umanista “Viaggiare per un sogno: oltre le barriere” - Onlus, ha concluso il suo 3° viaggio denominato “Viaggiare per un sogno: oltre le barriere” - Europa Occidentale e Centrale.
Il 20 luglio, Rosenwirth, affetto da una patologia degenerativa congenita che comporta un importante handicap motorio, in sella al suo scooter-trike (un maxi-scooter multiadattato), ha portato a termine la sua impresa:
- 50 giorni di viaggio, in solitaria
- 9 Paesi
- 20 città, di cui 7 Capitali
- in 16 tappe, incontri con le autorità consolari italiane, rappresentanti delle pubbliche amministrazioni locali e associazioni che operano con i disabili.
- decine di sottoscrizioni della “Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità”, documento utilizzato per avere delle basi comuni per collaborazioni internazionali
- presi molteplici accordi di cooperazione per lo sviluppo dell’applicazione “Accessibility”, implementata dall’associazione spagnola Famma-Cocemfe di Madrid, una specie di navigatore gps per smartphone con informazioni sull’accessibilità delle diverse mete.
- Verificato di persona (oltre alla documentazione raccolta) le diverse situazioni rispetto alle barriere architettoniche ed il loro abbattimento.
IL VIAGGIO
Il 1°giugno, Rosenwirth ha lasciato la sua città salutato da amici, dalle autorità locali (il viaggio aveva il patrocinio del Comune di Trieste) e dai media, per raggiungere la prima meta, Genova, per un incontro promosso dal Centro delle Culture.
Passato pure per il Principato di Montecarlo e Nizza, il 6 giugno è arrivato a Marsiglia, dove ha partecipato ad un incontro organizzato dal Console Generale Paolo De Nicolo ed il suo staff, con la partecipazione di rappresentanti del Comune, della Provincia e di alcune decine di associazioni di handicappati.
A Barcellona, l’8 giugno è stato ricevuto dal Comune della città spagnola. Quattro giorni dopo era a Valencia, ed il 14 giugno a Madrid: il biker triestino, in tutte le città, è stato ricevuto dalle autorità locali ed ha potuto illustrare tanto il suo progetto “Viaggiare per un Sogno: oltre le barriere” tanto promuovere la Convenzione ONU sui diritti dei disabili oltre che stabilire i primi accordi di collaborazione con alcune associazioni
Il 21 giugno era poi a Tolosa, a Bordeaux e a Poitiers. Il 28 è arrivato a Parigi, dove ha riscontrato diverse difficoltà: agli automobilisti intolleranti non appena si è immerso nel traffico cittadino che in più occasioni hanno messo a repentaglio la sua incolumità (nonostante il contrassegno di portatore di handicap ben visibile sul mezzo), si sono infatti aggiunti ostacoli di tipo fisico, scale e percorsi accidentati che ne hanno impedito la circolazione in scooter ma anche la deambulazione a piedi. Il Comune di Parigi non ha poi accolto Rosenwirth (ricevuto solo dall’Associazione Paralizzati di Francia) e, a completare la serie di esperienze negative nella capitale, la negata visita alla torre Eiffel, simbolo della città. Per i disabili infatti, anche con parziale mobilità, il monumento, pur essendo dotato di ascensori che portano fino in cima, per “motivi di sicurezza”, come spiegato dai responsabili, è accessibile solo fino al primo livello, ovvero la sola base della struttura; ed inoltre non sono previsti particolari percorsi agevolati per evitare le ore di coda sotto il sole cocente. “Un’inaccettabile discriminazione - secondo Rosenwirth - che viola ogni principio di uguaglianza e solidarietà. Parigi si è di certo guadagnata l’appellativo di Capitale delle Barriere”.
Dopo alcuni giorni, Pietro ha salutato Parigi, dopo aver incontrato il Console Luca Maestripieri, per poi proseguire verso Bruxelles (città accessibilissima ai disabili), dove nel palazzo municipale ha incontrato l’Assessore alle politiche sociali Fatiha Saidi, alcune organizzazioni che operano con i disabili, l’Ambasciatore Bettarini ed il Console italiano a Bruxelles, Giannella.
Il 3 luglio è giunto a Rotterdam, dove nel palazzo municipale è stato ricevuto dal Vice Sindaco Korrie Louwess. A seguire, l’intera giornata è stata trascorsa insieme ai principali rappresentanti delle organizzazioni cittadine che operano con i disabili. Un Paese, l’Olanda, che Rosenwirth ha definito “avanti” quanto all’attenzione per i disabili: “L’Olanda è tra i primi paesi ad impegnarsi nell’applicazione della Convenzione ONU sui diritti dei disabili, sono rimasto molto colpito dall’ordine della città, sicuramente fattore positivo per un portatore di handicap - ha detto Rosenwirth al termine degli incontri istituzionali, quando gli è stato possibile visitare Rotterdam - perfino la parte antica è stata completamente rimessa a nuovo. A parte qualche cantiere, la città è ben accessibile, anche se per la sua perfezione e cura sembra fatta di Lego”. L’indomani si è poi spostato ad Amsterdam (6 luglio), dove ha riscontrato una situazione completamente diversa rispetto a Rotterdam. Nella “Venezia del Nord” è stato ricevuto al Consolato d’Italia dal Console Romiti e dalla Vice Console Calderaro, ed ha così definito la città strappata al mare: “Le barriere architettoniche sono pressoché infinite tra la conformazione della città stessa e il discutibile approccio delle Pubbliche Amministrazioni: come fin troppo spesso accade, tante parole ma ben pochi fatti in proporzione alle potenzialità”. Particolare curioso: per visitare la città è stato costretto ad aspettare circa le 22, le 22 e 30 essendo pressoché impossibile circolare, fermarsi ad ammirare qualcosa perché la città era invasa da turisti che si sommavano ad un numero impressionante di ciclisti - che non rispettano alcuna norma stradale, neppure quelle basilari, incuranti della loro stessa incolumità - cui si aggiungono pericolosissimi scooter elettrici che sfrecciano ovunque nell’assoluto silenzio.
Rosenwirth, dopo Amburgo, è giunto a Berlino, dove si è trattenuto per 4 giorni. Completamente diversa la situazione legata alla circolazione con la massima attenzione e cortesia sia da parte degli automobilisti sia da parte della polizia stradale della capitale tedesca che in più occasioni ha aiutato e facilitato la visita della città da parte del biker triestino. Particolarmente significativo il passaggio in sella allo speciale scooter-trike dalla Porta di Brandeburgo, prima di essere ricevuto all’Ambasciata d’Italia dall’Incaricato d’Affari G.Pugliese e dal Consigliere per l’Emigrazione e gli Affari Sociali M.Darchini, i quali hanno salutato l’impegno del disabile nella sensibilizzazione a favore dell’abbattimento di tutte le barriere. Berlino è una città come poche: “Quale posto migliore di questo – ha detto ai giornalisti della Rai intervenuti in loco Rosenwirth – per auspicare, dopo quelle fisiche e ideologiche già demolite in questa città dove la convivenza è sinonimo di diversità, l’abbattimento delle barriere architettoniche, per garantire dignità e pari diritti anche agli handicappati”.
Il 13 luglio è stata la volta di Praga (visitata già durante l’edizione del 2011 di “Viaggiare per un Sogno: oltre le barriere”). Qui Rosenwirth si è incontrato con il Presidente del Consiglio Nazionale per le persone disabili Vaclav Krasa (questi rappresenta 118 associazioni), che si è dimostrato molto interessato a partecipare al progetto dell’APP “Accessibility”, di cui il biker triestino è testimonial come concordato con la FAMMA-Cocemfe di Madrid, essendoci anche a Praga un sito che offre pressoché lo stesso tipo di informazioni (scelta questa condivisa in diverse delle città visitate).
Il 16 luglio, Rosenwirth è giunto a Salisburgo, accolto dal Sindaco dr. H. Schaden e dal console onorario prof. N. Frisardi, oltreché dalla dott.ssa M. E. Schmerold, Project manager e Consulente per il Sociale della città. Il Primo Cittadino si è detto pronto a collaborare nel progetto internazionale dell’APP “Accessibility”. Due giorni dopo Rosenwirth è giunto a Tarvisio dove il Sindaco Carlantoni l’ha ricevuto ufficialmente nella Sala Consiliare, insieme all’assessore alle politiche sociali dott.ssa Campana: entrambi hanno sottoscritto la “Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità”, già da alcuni anni documento di riferimento in materia per tutti i Comuni del Tarvisiano. Significativi anche gli incontri con i locali membri del Rotary Club, del Panathlon International e della Onlus Sorrisi e Speranze.
Infine, il 20 mattina, ultimo giorno di viaggio, Rosenwirth ha raggiunto l’ultima tappa prima del rientro a Trieste, Lubiana, dove presso l’Ambasciata italiana ha incontrato la dott.ssa Lanza ed il Consigliere Comunale Sašo Rink che, tra le varie iniziative intraprese dal Comune della capitale slovena, ha evidenziato la possibilità -gratuita- di prenotare un servizio di assistenza e trasporto su mini-car elettriche per disabili motori che vogliano visitare il centro città, Area Pedonale, (soluzione prospettata da Rosenwirth stesso l’anno scorso a Zurigo quando, dopo Vienna, anche in Svizzera gli fu impedito di accedere al Centro città con lo scooter-trike ma senza offrirgli alcuna alternativa).
L’instancabile biker triestino sta già preparando il prossimo viaggio, previsto per l’estate 2013, nei paesi del Nord Europa.
Alessandra Ressa