Il parco venne realizzato nel 1807 da Pietro Sartorio che fece assumere all’ area l’ aspetto del giardino veneto con un portale, una scala monumentale, alcune statue e una gloriette che veniva usata come padiglione per la musica.
Successivamente il figlio Giovanni Guglielmo trasformò il giardino ispirandosi al giardino romantico all’inglese.
Nel 1911 tutta la proprietà venne acquistata dal Comune[Leggi tutto…]
Nato per volontà della figlia di Svevo, Letizia Svevo Fonda Savio e inaugurato il 19 dicembre del 1997, il Museo Sveviano di Trieste conserva il prezioso patrimonio di oggetti e carte di proprietà del celebre scrittore triestino. Gli oggetti conservati nel Museo sono relativamente pochi in quanto la gran parte dei beni personali dello scrittore è andata perduta, distrutta dal bombardamento aereo che colpì, nel febbraio del 1945, la villa e la fabbrica dei Veneziani, la famiglia della moglie di Svevo, Livia.[Leggi tutto…]
Il Carso triestino, landa piena di mistero, è un pianoro di sasso, coperto di un sottile strato di terra, dal quale emergono dovunque rocce scannellate e macigni. Nella stagione invernale l’incalzare della gelida bora fa sparire ogni vegetazione, eccettuato il ginepro, che si storce sotto le raffiche. Uniche barriere alla bora sono i pini, che in ordine serrato resistono flettendo solo le fronde più alte. Ma nella primavera, dai detriti, fra le rocce e i macigni, prorompe d’un tratto una flora che è più di montagna che di altipiano. Erbe, piante, arbusti spuntano da ogni zolla di terra, fin dalle crepe del sasso. In pochi giorni verdeggiano prati che nascondono la pietra.[Leggi tutto…]
I Sotterranei dei Gesuiti sono gli ambienti che si trovano sotto la Chiesa di Santa Maria Maggiore costruita nel XVII secolo a Trieste. La chiesa di impianto barocco, che si eleva in pieno centro storico accanto al celebre Collegio gesuitico (divenuto successivamente carcere criminale austriaco e carcere femminile italiano) e i sotterranei ad essi legati, hanno attirato da sempre l’attenzione di studiosi d’arte e appassionati del mistero. Autori del XIX e XX secolo come Pietro Kandler, [Leggi tutto…]
Sulle alture di Trieste, verso Sud-Est è sorto nel 1954 un grande opificio: vi si frantuma la pietra che, polverizzata, con una potente teleferica viene poi trasferita direttamente alla zona del Porto industriale (cementificio Italcementi). Dopo 500 metri la strada gira sopra San Giuseppe della Chiusa, villaggio pittoresco sormontato dalla chiesa con due torri campanarie.
SAN GIUSEPPE DELLA CHIUSA, m. 164, circa 600 abitanti, figura nei vecchi documenti col nome di Rizmagna e Rusmagna. Il nome locale sloveno è Rizmanje. Era anticamente una villa importante per il numero e l’agiatezza degli abitanti. La chiesa, del 1645, era dedicata originariamente a San Giorgio, ma in seguito ad alcuni avvenimenti del 1750, ritenuti miracolosi, aventi per oggetto una lampada di San Giuseppe, venne ampliata e dedicata a San Giuseppe. La storia di questa chiesa è rispecchiata in pergamene del 1645, del 1703 e del 1750 che ricordano[Leggi tutto…]