Uno dei sentieri più panoramici e affascinanti del Carso è sicuramente il “Kugy” detto anche “al Belvedere di Aurisina” o ancora “delle Vedette”. Arrivati al centro abitato di Aurisina, si prosegue fino alla scuola media, dove nel parcheggio sottostante si diramano i due sentieri principali: 1) La via della Salvia, che porta a Est fino a Santa Croce, e 2) il nostro sentiero Kugy che coincide all’inizio con il sentiero dei Pescatori (Ribiška Pot).
Una targa vi è posta nello spiazzo di partenza, a pochi metri dalla piccola centrale elettrica di Aurisina.
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Partendo da Basovizza, piccola frazione del Carso triestino, si arriva in pochi minuti all’inizio del sentiero che ci porterà al bosco Bazzoni e alla Grotta Nera. Più precisamente, bisogna raggiungere la Foiba di Basovizza, monumento storico della nostra città.
Da questo punto, troveremo a pochi passi dalla strada asfaltata, una tabella indicante il percorso; bisogna dire che la segnaletica è ben disposta, ed è praticamente impossibile sbagliare strada.
Questo che vi vogliamo proporre è un percorso particolare, forse il più suggestivo, di una Trieste antica che riscopre la voglia di vivere: la Città Vecchia.
Dentro le Mura: non è solo un modo di dire, ma una realtà storica; un tempo, fino al nostro Medioevo, la città era chiusa all’interno delle mura di fortificazione e corrispondeva all’attuale centro storico. Da San Giusto, quindi, inizia la nostra avventura, che si snoderà attraverso le viuzze irte e strettissime che compongono il dedalo della Trieste di un tempo.
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ll Civico Orto Botanico è di proprietà del Comune di Trieste e fa parte dei Civici Musei Scientifici.
All’Istituto è associata una riserva naturale formata dal bosco Biasoletto e bosco Farneto (in tot. 90 ettari).
Elemento cardine nel rapporto tra ricerca scientifica e conservazione dell’ambiente, il Civico Orto Botanico si propone attualmente anche come luogo didattico e ricreativo. Tale Istituto infatti, deve essere in grado di soddisfare le esigenze di una ricerca scientifica avanzata ed allo stesso tempo di una nuova conoscenza dell’ambiente, così da rappresentare un’occasione per sviluppare attività di carattere culturale per una fascia sempre più ampia di popolazione.
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E’ l’unica vera pista ciclabile triestina, un vero gioiello per chi ama immergersi nella natura e godere di panorami mozzafiato. Inaugurata nell’ottobre 2010, si snoda su parte del tracciato della ferrovia che dal 1887 al 1959 collegava la stazione di Trieste/Campo Marzio con quella di Erpelle lungo la ferrovia Istriana Pola – Divaccia. L’itinerario, che riutilizza grazie a un’attenta opera di recupero, il vecchio sedime, inizia nel rione di San Giacomo, e risale - dotato di numerosi punti panoramici - verso la Riserva naturale della Val Rosandra fino al confine a Draga Sant’Elia.
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