Arrivano i dati del rapporto ACI ISTAT che mostrano un netto calo degli incidenti stradali a Trieste e nella regione Friuli Venezia Giulia. A Trieste, però, aumentano del 30 per cento il numero delle persone decedute a fronte di un calo dell’1,1 a livello regionale. La nostra città si trova quindi al terzo posto per indice di mortalità, dopo Napoli e Catania. I dati migliorativi in tutte le altre categorie non devono quindi far abbassare la guardia in quanto il costo sociale della perdita della vita umana è altissimo.
A Trieste c’è bisogno di collaborazione con la Polizia locale e l’Automobile Club, con l’Ufficio scolastico regionale e con tutte le istituzioni che si occupano di educazione e sicurezza stradale. La formazione è importante già a livello scolastico per raggiungere il maggior numero di bambini, che un giorno diventeranno automobilisti educati e prudenti.
La posizione preoccupante di Trieste sul fronte degli incidenti mortali non è dovuta all’alta velocità, le cause che emergono sono altre: la guida distratta in primis (spesso dovuta all’abuso di alcolici o stupefacenti), il mancato rispetto della distanza di sicurezza e il mancato rispetto dei segnali.
Un altro problema molto sentito a Trieste riguarda l’inquinamento. Il parco macchine è decisamente vecchio, e le emissioni spesso sforano i limiti di guardia. In aiuto ci viene un dispositivo per limitare i consumi di carburante, aumentano nel contempo l’efficenza del motore. Il chip tuning si ottiene con RaceChip - informazioni dettagliate sul sito Racechip.it