ennio cervi mostra ENNIO CERVI / L’ARCHITETTURA DEL SEGNO
Achille Castiglioni diceva che “è soltanto su una certa solidità prosaica che può nascere una creatività: la fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane”. Ennio Cervi ha fatto propria questa riflessione, affiancando all’attività professionale di architetto, quella di artista, attraverso la quale liberare la creatività dai rigori del tecnigrafo, mantenendo una invidiabile libertà dai condizionamenti, sviluppando una lunga ricerca che gli ha permesso di inventare un suo linguaggio espressivo, raffinato ed ermetico, che coniuga la volontà di sperimentazione con una lucida coscienza della cultura e della storia. Lo conferma con questa rassegna allestita alla Lux Art Gallery nella quale riassume la sua lunga avventura artistica, iniziata con i disegni a grafite in bianco e nero, proseguita con i fossili, poi con gli ittiogrammi e approdata oggi ad una sorta di architettura dell’orizzonte. Ennio Cervi è un pittore che non usa i pennelli, ma padroneggia disinvoltamente l’arte del disegno. Alle setole ha sempre preferito le spugne e le spatole, strumenti preferiti per la trasposizione istantanea (sulla tela, sulla carta e altri supporti) di momenti e pensieri fluttuanti: poi intaglia, graffia, scava, alla ricerca del bianco di una pietra, del grigio di un muro in cemento, del rosso di un mattone, del blu di un mare o di un cielo. Nei vari cicli pittorici, il minimo comune denominatore, la cifra distintiva, rimane la capacità di coniugare luce e natura, astrazione e memoria, sempre cercando di costruire un rapporto con lo spazio e il tempo attraverso un rigore compositivi esplicitato attraverso la scansione di più piani orizzontali.

Cervi si autodefinisce un autodidatta, ma dopo il Petrarca si è laureato in architettura a Venezia con Ignazio Gardella e con il padre Aldo – uno dei protagonisti del rinnovamento architettonico di Trieste- ha avuto modo di conoscere e frequentare gli studi di Bergagna, Rossini, Sbisà, Predonzani, Mascherini, Righi, Perizi e alla fine Schiozzi: ne ha fatto tesoro, ha fatto tesoro di tutto. Dall’iniziale realismo dei pesci che tranquillizzava il fruitore superficiale, è passato al lavoro sulla materia e sui colori, costruendo un sistema di rapporti spaziali che esaltano la purezza del segno: ed è un segno che spesso diventa traccia interrotta, una traiettoria per suggerire la profondità dello spazio e l’incedere inesorabile del tempo. Ma anche la necessità –come suggeriva inizialmente disegnando i pesci che guardavano all’indietro, andando contro corrente- che è sempre ora di risalire la corrente, superare l’ovvietà e lo scontato, alla ricerca della fonte, della poesia, del perché dell’esistenza. /Fr

inaugurazione:
sabato 18 ottobre – ore 18.30

Ennio Cervi l’arChitEttura dEl sEgno
18 ottobre - 5 novembre 2014
Lux Art Gallery
Via Rittmeyer 7/a - Trieste
orario: 17-20
Chiuso mercoledì e domenica
info: 334 7231216


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