marevivo marine-strategy trieste Marine Strategy: la sfida dell’Europa per la vita del mare” e RISULTATI INDAGINE SULLA PRESENZA DI DINOFLAGELLATI POTENZIALMENTI TOSSICI IN MAR ADRIATICO
A Trieste la tappa finale della campagna di informazione di Marevivo
sui “descrittori” per il buono stato ambientale dell’ecosistema marino
MARINE STRATEGY”: LA SFIDA DELL’EUROPA PER LA VITA DEL MARE

Dopo Genova, Napoli e Taranto, si conclude questa sera a Trieste, a bordo della nave scuola Palinuro, la campagna di informazione di Marevivo sulla direttiva europea “Marine Strategy”, pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione.

Eutrofizzazione, contaminanti nei pesci e rete trofica marina sono temi imprescindibili per la salute del mare e che saranno affrontati durante la tavola rotonda. Essi corrispondono a tre degli undici “descrittori” del piano strategico messo a punto dall’Unione Europea e necessari al raggiungimento di una buona qualità dell’ecosistema marino.
Oltre a queste issues, non dimentichiamo l’inquinamento, la cementificazione delle coste, il cambiamento climatico: ecco i nemici che attaccano ogni giorno i mari e le coste del Mediterraneo, eppure una strategia per opporsi c’è. MAREVIVO vuole far conoscere a tutti i cittadini questa irrinunciabile opportunità per migliorare il futuro del nostro mare e, perciò, ha condotto nei principali porti d’Italia una campagna di informazione “Marine Strategy: La sfida dell’Europa per la vita del Mare”, insieme al CoNISMa – Consorzio Nazionale Interuniversitario Scienze Mare e la Marina Militare e con il contributo di “Napoli che verrà”, Parma Multiservizi, EPM.

E’ stato un progetto itinerante sulla rotta della nave Palinuro, che ha ospitato a bordo, per ogni tappa, esperti in campo marino per illustrare all’opinione pubblica gli undici “descrittori” della Marine Strategy: ogni “descrittore”, affronta, infatti, un settore specifico relativo al mare.
L’obiettivo dell’Unione Europea è raggiungere, attraverso un’azione coordinata tra gli Stati membri, il buono stato ambientale del nostro mare (GES, “Good Environmental Status”) entro il 2020: oceani puliti, sani e produttivi, uso sostenibile dell’ambiente marino per custodire le sue risorse anche alle generazioni future.

Parteciperanno alla tappa conclusiva il Capitano di Fregata Marco Filzi, comandante del Palinuro, la Presidente di Marevivo Rosalba Giugni, il Direttore tecnico scientifico ARPA Friuli Venezia Giulia Fulvio Daris, il Direttore Sezione Oceanografica di OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale Paola Del Negro, la ricercatrice CNR - ISMAR Venezia Alessandra Pugnetti e gli esperti del CoNISMa - Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare: Serena Fonda Umani, Professore ordinario Università degli Studi di Trieste, Stefania Gorbi, Ricercatrice Università Politecnica delle Marche, Giorgio Fontolan, Professore associato Università degli Studi di Trieste. Interverrà la Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste Marina Monassi,

Con queste tappe, da Genova a Trieste passando per Napoli e Taranto, abbiamo voluto tracciare un percorso lungo tutte le coste dell’Italia, intesa come “promontorio d’Europa nel Mediterraneo”, per rafforzare il messaggio che la vita del mare è la nostra stessa vita e il compito di tutelarlo spetta a ciascuno di noi” - commenta la responsabile della campagna di Marevivo, Maria Rapini.

INDAGINE SULLA PRESENZA DI DINOFLAGELLATI POTENZIALMENTI TOSSICI IN MAR ADRIATICO
Nave Palinuro, Stazione Marittima di Trieste

La Tavola rotonda “Marine Strategy: la sfida dell’Europa per la vita del mare”, svoltasi oggi a bordo della Nave Palinuro ormeggiata alla Stazione Marittima di Trieste, è stata l’occasione per presentare i risultati dell’indagine sulla presenza di Dinoflagellati potenzialmenti tossici in Mar Adriatico svolta da OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale in collaborazione con la Marina Militare, che ha messo a disposizione la Nave Palinuro per il campionamento delle acque. Le conclusioni dello studio mostrano la presenza di alcune varie specie appartenenti a generi potenzialmente dannosi e/o tossici ma sempre con abbondanze limitate che non destano quindi preoccupazione per la salute dell’ecosistema marino e della popolazione.

Gli HABs (Harmful Algal Blooms) o fioriture algali nocive sono causate da microalghe planctoniche e bentoniche e producono effetti considerati dannosi per l’ecosistema marino, la salute umana, le attività turistiche e ricreative, le risorse marine naturali e di allevamento. Circa l’ecosistema marino, gli HABs producono effetti dannosi causando ipossia, anossia, riduzione della trasparenza, tossicità per la fauna marina (anche quella priva di valore commerciale). Riguardo alla salute umana, invece, molte microalghe producono tossine che, disperse nell’ambiente o accumulate lungo la catena trofica attraverso organismi filtratori, possono indurre patologie per l’uomo che, a seconda del tipo di tossina prodotta, vengono identificate come Paralytic Shellfish Poisoning (PSP), Diarrhetic Shellfish Poisoning (DSP), Neurotoxic Shellfish Poisoning (NSP), Amnesic Shellfish Poisoning (ASP), Ciguatera Fish Poisoning (CFP), Azaspiracid Shellfish Poisoning (AZP), allergie, problemi respiratori e irritazioni della pelle, epatotossicità. Inoltre, la proliferazione massiva di microalghe può determinare produzione di schiume, mucillagini, colorazioni dell’acqua anomale, odori repellenti che certamente danneggiano il turismo e le attività ricreative. Infine le sostanze nocive possono avere effetti anche su organismi marini producendo effetti ematolitici, epatotossici, osmoregolatori e tossicità aspecifica, impattando dunque negativamente su risorse marine naturali e di allevamento. Anche una sola proliferazione massiva di microalghe, infatti, può avere effetti disastrosi producendo fenomeni di ipossia e anossia, e/o danni meccanici, intasamento delle branchie e necrosi.

In questo contesto quindi, OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e Marina Militare hanno intrapreso una collaborazione per verificare la distribuzione delle microlaghe tossiche a scala di bacino.
Il progetto di ricerca, effettuato da Federica Cerino e Daniela Fornasaro di OGS, coordinati dal Direttore della Sezione di Oceanografia dell’Ente, Paola Del Negro, ha avuto inizio con l’attività di campionamento delle acque, svolta dagli allievi sottoufficiali della Nave Palinuro, dal 6 agosto al 9 settembre 2013. Questa fase ha visto il prelievo di una serie di campioni di 1 litro di acqua di mare superficiale, la sua fissazione con formaldeide (0.8%) prefiltrata e neutralizzata con dolomia e la misurazione della temperatura dell’acqua. Successivamente i campioni sono stati poi analizzati in laboratorio al microscopio.
I risultati dell’indagine mostrano che sono state identificate varie specie appartenenti a generi potenzialmente dannosi e/o tossici nel Mare Adriatico ma le loro abbondanze non sono mai state elevate al punto da generare preoccupazione.

Per preservare la qualità dell’ecosistema marino e i cittadini, il monitoraggio degli HABs deve essere continuo ed estensivo: la conoscenza della distribuzione delle specie potenzialmente tossiche e il loro impatto in una data area rappresenta uno strumento indispensabile per una corretta gestione delle risorse costiere e della tutela della salute pubblica.

L’attività rappresenta un esempio di integrazione di competenze e di funzioni: la Marina Militare ha messo a disposizione le proprie navi e il proprio personale in formazione che ha ricevuto un’educazione al campionamento delle acque ed OGS ha potuto utilizzare i campioni d’acqua prelevati lungo tutto il bacino Adriatico per completare l’attività di ricerca.


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