Il prolungato periodo di crisi, particolarmente sentito nella nostra città, ha portato ad un cambiamento spiccato delle abitudini alimentari. Al supermercato le grandi marche sono diventate quasi un lusso, mentre si cerca di trovare una valida alternativa nel reparto discount.
Altro che prodotti Dop ed eccellenze italiane: con i portafogli sempre più vuoti i triestini hanno ulteriormente ridotto la spesa per i generi alimentari, arrivata ai livelli più bassi da dieci anni. La recessione non allenta dunque la presa, con i consumi che risultano, appunto in costante calo: alla fine del 2013 la spesa media mensile per famiglia era in calo del 2,5% rispetto all’anno precedente.
MAI COSI’ MALE DAL 2004 A dirlo è l’Istat, che ha sottolineato come i consumi siano diminuiti anche in termini reali, considerando l’inflazione al 1,2% dello scorso anno. Sono due in particolare le tipologie di famiglia che risultano colpite più duramente dalla contrazione dei consumi: le famiglie operaie e quelle in coppia con due figli. Ma anche i ricchi hanno ridotto la loro spesa nel 2013.
ANCHE I RICCHI TIRANO LA CINGHIA Metà dei nuclei spendono molto meno rispetto agli anni pre-crisi, con una diminuzione del 4,3% rispetto al 2012.
Un panorama desolante che segna una profonda sofferenza. E in questo scenario continuano ad aumentare le famiglie che hanno ridotto la qualità o la quantità del cibo acquistato, fino a raggiungere il 65% nel 2013 dal 62,3% del 2012. Di contro, cresce la quota di famiglie che si rivolge all’hard discount (dal 12,3% al 14,4%): prezzi più bassi, anche a costo di mettere a tavola piatti meno invitanti.
MALE ANCHE I GENERI NON ALIMENTARI La spesa per beni e servizi non alimentari diminuisce del 2,7%: continuano a diminuire le spese per abbigliamento e calzature (-8,9%), quelle per tempo libero e cultura (-5,6%) ma aumentano paradossalmente le spese per i prodotti tecnologici, telefonini in primis. Anzi, sembra che quest’ultima voce incida in maniera profonda sul bilancio famigliare, considerando la vita breve di un apparecchio tecnologico a causa della veloce obsolescenza.