A “Lettere Mediterranee” il mondo di Zoran, il mio nipote scemo, raccontato attraverso le parole del regista Matteo Oleotto
con la partecipazione di Jozko, l’attore Maurizio Fanin, del Coro di Farra e… di un buon bicchiere di vino!
lunedì 21 luglio h. 21.00 Monfalcone
Piazza Falcone e Borsellino
conduce Fabio Turchini - ingresso libero
La produzione italo-slovena di Zoran, il mio nipote scemo non fa che far parlare di sé da quando il film è uscito, nell’autunno del 2013; e continua ad incassare premi e sold out ovunque, dall’Europa al Giappone, la “commedia malinconica” dedicata alle genti del “nostro” collio – quello italo-sloveno, appunto, e all’autenticità delle radici e dei sentimenti dei tanti “zio Paolo Bressan” del Friuli Venezia Giulia.
Anche “Lettere Mediterranee” vuole omaggiare la fortunata pellicola con un incontro, che vede protagonista proprio Matteo Oleotto (sceneggiatore e regista goriziano del film): l’incontro vuole essere più che altro una festa, una chiacchierata informale, un racconto … “all’osteria” nel senso “zoraniano” del termine! Lunedì 21 luglio in Piazza Falcone e Borsellino, a Monfalcone, con inizio all 21.00 (ingresso libero), Oleotto viene affiancato dall’attore Maurizio Fanin (l’improbabile poeta ubriacone Jozko) e dal Gruppo Corale di Farra, diretto (anche nel film) da Massimo Devitor. Una festa, dunque.
L’idea che Oleotto trasferisce nella fortunata pellicola è interamente realizzata tra la Slovenia e il Friuli, partendo dal produttore e dal co-produttore, rispettivamente Igor Prinčič, di Transmedia (la società cui fa capo anche Kinemax di Gorizia e Monfalcone) e la slovena Staragara, fino alla Tucker Film, la FVG Film Commission, il Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia ed anche gli attori e la manodopera: proprio queste nostre terre, dunque, hanno prodotto una delle commedie più intelligenti e ironiche degli ultimi anni.
Dal 21 maggio, Zoran è diventato anche un bellissimo romanzo, edito da Bur Rizzoli e scritto dal giornalista e scrittore udinese Gianmatteo Pellizzari, con la prefazione dello “zio Paolo Bressan”, l’attore Giuseppe Battiston, che così descrive il lavoro di Pellizzari: «si ritrovano l’anima autentica di Zoran, tra lacrime e risate, e un Friuli Venezia Giulia raccontato in modo sincero, discreto e non patinato, così come nell’idea di Oleotto».
Matteo Oleotto, prima di diventare regista, ha fatto un po’ di tutto: bagnino, addetto ad un autolavaggio, telefonista in un call-center, assistente im un ospedale psichiatrico, giardiniere, istruttore di nuoto e arbitro di basket! E l’elenco potrebbe continuare ancora se egli, strada facendo, non avesse improvvisamente deciso di effettuare un’inversione a “u”, prima con il diploma di attore all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine e successivamente con quello di regista al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Ci aspettiamo dunque un incontro spontaneo e profondo, da parte di uno che che le storie le sa raccontare così bene. E con saggezza rara, per un neppure quarantenne, dice che bisogna concentrarsi su quello che si conosce bene: e sicuramente lui le nostre terre, con le loro bellezze, le contraddizioni, le asperità, le conosce molto bene.
Naturalmente, in Piazza Falcone e Borsellino, al termine dell’incontro, arricchito dal Coro di Farra (lo stesso del film, naturalmente) e dalla presenza dell’istrionico Maurizio Fanin, aprirà l’osmiza di Casa Zoran con i vini della nostra terra, offerti per l’occasione dall’Azienda Agricola La Ferula di Staranzano. Avrebbe potuto mai mancare?
Info: www.ondemediterranee.it