Trieste è una città unica al mondo, e i triestini questo lo sanno bene. Sono gli altri, i “foresti”, che puntualmente si meravigliano delle nostre strane abitudini, e delle tradizioni durissime a morire. Una di queste stranezze, uniche a livello planetario, è sicuramente il Bagno alla Lanterna - ma i triestini odiano questo nome dal sapore troppo ufficiale, tant’è che viene ripudiato a favore del più simpatico “Pedocin”. La sua unicità e dovuta a un semplice muro. Ma non è un muro qualsiasi, quello di Berlino era niente al confronto: a Trieste serve tuttora per separare i bagnanti maschi dalle femmine, cosa strabiliante che fa parlare i giornali di tutto il mondo. Una piccola eccezione viene fatta per i bambini, che possono tranquillamente vagare da una parte all’altra del muro; ma non devono essere troppo grandicelli!
Naturalmente l’unicità di un simile luogo non poteva non riflettersi anche sulla “fauna abitante”, uno zoccolo duro di bagnanti che non s’azzardano minimamente a fare i conti con il meteo: “siamo in estate, e qui dobbiamo stare” è il loro motto.
la foto di apertura è di Claudia Vascotto
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