Ennesima rapina ai danni di un tabaccaio a Trieste - interviene il Sindacato Autonomo Polizia con un comunicato:
Il SAP aveva espresso contrarietà al decreto, poi approvato, “salva carceri”.
La preoccupazione era quella che, gli autori di reati quali lesioni, furti, rapine ed altro, reati così gravi da creare paura tra le persone oneste, potessero commettere nuovi gravi azioni addirittura durante la detenzione domiciliare.
Così è accaduto nel caso della rapina di ieri a Trieste ai danni di un tabaccaio, un fatto grave, non isolato, che per fortuna non ha avuto tragiche conseguenze, ma che mettono in evidenza che il provvedimento “salva carceri” ha forse “sgravato” in parte il problema del sovraffollamento e dei costi della detenzione, ma non ha messo in “salvo” la sicurezza dei cittadini.
Resta poi il messaggio sbagliato che passa da un simile provvedimento, quello della mancata certezza della pena, che rende vano il lavoro della Polizia di Stato e delle forze dell’ordine in genere, già fortemente penalizzate dai tagli apportati negli ultimi anni, che hanno determinato anche una diminuzione del personale malgrado un incremento del lavoro.
Il momento di crisi economica non può giustificare un arretramento della legalità a favore della criminalità.
Serve investire di più nella sicurezza e nel mondo carcerario, già in affanno per le gravi carenze e tagli apportati e nelle pene alternative (per i soggetti che hanno i requisiti), per non fare passare il principio dell’impunità, a discapito di quei cittadini che sempre si sono comportati in maniera onesta e che pretendono giustamente, che lo Stato sia il “garante” della loro “sicurezza