maurizio facchettinRiceviamo la seguente lettera, che riportiamo per intero:

La ricetta per ricostruire un centrodestra vincente? Ripartire dalle energie nuove, dai giovani capaci, dai tanti amministratori del territorio”.
La pensa così il segretario regionale del Partito Liberale Italiano, Maurizio Facchettin, che alle ultime amministrative ha incassato rilevanti successi nei comuni dove si e’ presentato. “È chiaro ormai, come si è potuto notare dall’ultimo Convegno di Udine tenutosi qualche giorno fa, che molti esponenti politici, una volta uniti, si sono ormai divisi a causa di rancori personali, totale insensibilità ai bisogni dei cittadini e innumerevoli scelte sbagliate. Una fra tutte il non aver capito che il cittadino chiedeva aiuto in una situazione di crisi nata durante il loro mandato e a cui non sono seguite opportune decisioni e programmi coraggiosi.”

Sicuramente non si può ricostruire un centrodestra con questi persone e, soprattutto il Partito Liberale Italiano, non può entrare in questa bagarre dopo l’ennesimo teatrino della politica: “Vorremmo dire a tutti che non si può aspirare ad essere il collante delle forze di centrodestra se poi si abbandonano le sale quando salgono sul palco persone non gradite” sostiene Facchettin.

Il Partito Liberale Italiano vuole essere un’alternativa anche nell’area del centrodestra moderato ma punterà al dialogo solo con persone nuove con le quali si è già confrontato positivamente.

“Assieme a Mirco Mastrorosa, ma anche al sindaco di Cividale, Stefano Balloch, coordinatore regionale dei club di Forza Italia - spiega il segretario regionale del PLI - vogliamo ripartire per costruire assieme una nuova unita’ del centrodestra regionale. Auspichiamo che altri gruppi politici vogliano iniziare una stagione nuova della politica di questa regione, come ad esempio Fare, e altri movimenti o associazioni politiche, ed io personalmente me ne faro’ ambasciatore, per riportare il cittadino ad occuparsi con passione ed entusiasmo della cosa pubblica, in un momento difficile come questo. Dobbiamo cominciare a dialogare con una nuova classe dirigente, pulita e onesta, che non abbia rancori e pregiudizi”.
Facchettin e’ convinto che bisogna “ripartire dal lavoro che avevano iniziato i padri fondatori liberali”, quindi soprattutto dalle idee e dai programmi. Per questo motivo raccoglie l’invito di Mirco Mastrorosa a costruire una associazione, che sarà presentata nelle prossime settimane, da portare in ogni comune del Friuli Venezia Giulia, a partire da quelli che hanno visto l’efficace presenza del PLI.
“E’ la prima volta - spiega Facchettin - che il Partito Liberale dialoga con quest’area politica. Di solito gli esponenti regionali si ergono a unici possibili unificatori del centrodestra con la solita unica argomentazione, pensare cioè di essere insostituibili.
Sfortunatamente nessuno ha dimenticato le loro continue liti a difesa dei propri interessi, le innumerevoli sconfitte elettorali degli ultimi anni, l’aver portato gli elettori stanchi di questo centrodestra ad astenersi dal voto, e gli scandali delle spese pazze che hanno decapitato un’intera classe politica.
Perché non si chiedono, quei pochi rimasti chiusi nel bunker, di chi è la responsabilità ?
Lo spirito che animò nel ‘94 tante persone si è esaurita presto - conclude Facchettin -quando cioè nella diaspora dal Pdl, alcuni purtroppo, a livello locale e in particolare in Fvg , sono rimasti in Forza Italia per continuare a godere dei vantaggi conseguiti con le nomine improvvidamente elargite da Berlusconi sia nelle istituzioni che nel partito, nonostante i continui successivi rovesci elettorali di cui portano le responsabilità”.

PARTITO LIBERALE ITALIANO
SEGRETERIA FRIULI VENEZIA GIULIA


Maurizio Facchettin, PLI, lettera