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CONCERTI IN BASILICA 2014
Otto appuntamenti con la musica sacra ad Aquileia e Grado
L’11 luglio l’Orchestra della Fondazione Lirica Giuseppe Verdi di Trieste.

Sarà l’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico ‘Giuseppe Verdi’ di Trieste, diretta dal M° Paolo Longo, ad aprire l’edizione 2014 dei Concerti in basilica organizzati, tra Aquileia e Grado, dalla Società per la conservazione della basilica di Aquileia. Il concerto inaugurale della stagione è in programma l’11 luglio, giorno dei santi Ermacora e Fortunato, patroni di Aquileia, di Udine e del Friuli Venezia Giulia alle ore 20.45 in Basilica. Di straordinario impatto il programma scelto che per la prima volta sarà proposto tra le navate millenarie della chiesa: Le ultime sette parole del nostro Salvatore sulla croce di Franz Joseph Haydn (1732-1809) nei sui sette movimenti più l’introduzione e il terremoto finale.

La composizione venne commissionata nel 1785 a Franz Joseph Haydn dal vescovo di Cadice (Andalusia, Spagna) come lavoro orchestrale da eseguirsi nel contesto della Settimana Santa. Il risultato furono «Sette sonate con un’introduzione ed al fine un terremoto», che vennero eseguite probabilmente il venerdì santo del 1786 nella chiesa sotterranea di Santa Cueva. Haydn commenterà più tardi quell’evento: «Era tradizione eseguire, nella cattedrale di Cadice, durante il periodo quaresimale, un oratorio. I muri, le finestre e le colonne della chiesa venivano coperte di drappi neri e solo un grande lampadario centrale illuminava il buio più profondo. A mezzogiorno tutte le porte venivano chiuse e la musica prendeva inizio. Dopo un preludio appropriato, il vescovo saliva all’ambone e pronunciava una delle sette parole, commentandola. Al termine del sermone scendeva dalla sede e raggiungeva l’altare, prostrandosi dinanzi al crocifisso. La musica veniva suonata successivamente – in queste pause - e così via per tutte le sette parole. La mia composizione si innesta conformemente in questa pratica».

L’esecuzione dell’opera ebbe un tale successo da convincere Haydn, in seguito, a predisporre altre stesure strumentali: una in forma di grande oratorio per soli, coro ed orchestra; una per pianoforte solo; infine, una versione per quartetto d’archi, nella quale ogni numero è preceduto dalle parole di Cristo nella versione latina. La musica delle sonate delinea lo stato d’animo di Gesù, del buon ladrone, di Maria e Giovanni, dei crocifissori: «Ciascun frammento di testo ha ricevuto nella musica strumentale un trattamento tale da commuovere anche l‘ascoltatore più inesperto nelle profondità della sua anima». Colpisce l’uso frequentissimo delle note ribattute, quasi a sottolineare i colpi ricevuti, lo stillare delle lacrime, sudore e sangue, il continuo pulsare del dolore. Dominata da tale profondo afflato emotivo, peraltro unito all’assoluta perfezione formale dell’impianto quartettistico, l’opera risulta a tutt’oggi uno dei massimi capolavori del genere.

Dopo il concerto inaugurale il cartellone – che sarà ufficialmente presentato lunedi 23 giugno nel palazzo dell’arcivescovo, a Gorizia – darà spazio al Canto gregoriano, un genere che sta tornando irresistibilmente di moda e che incontra sempre maggiori consensi anche tra il pubblico giovane.


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