Primo maggio dirottato a Pordenone, dove c’era la manifestazione nazionale con i vertici della “Triplice”. E a Trieste, nonostante la manifestazione monca, il corteo era ben nutrito delle bandiere CGIL, le uniche rimaste in città assieme ai SEL, qualche esponente del PD e della sinistra antagonista. Partenza da San Giacomo regolare ma con un corposo ritardo, che ha causato lo spostamento del raduno in piazza Unità dopo le ore 11.
L’intervento dal palco del segretario provinciale della Cgil Adriano Sincovich è stato piuttosto duro, paventando scenari turbolenti e davvero poco sereni per la nostra città, in special modo per ciò che concerne l’occupazione. Alla fine, solite guerre dei numeri: si sono contati 3000 manifestanti (a detta degli organizzatori) e l’esatta metà per la Questura.