Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato la proposta di legge che modifica le norme di accesso al welfare per cittadini italiani e migranti. I voti a favore sono stati 35 (centrosinistra e M5S), 4 i contrari (Lega Nord piu’ Elio De Anna , di Fi-Pdl) e 10 gli astenuti (centrodestra). A margine dei lavori il consigliere Luca Ciriani (Pdl-Ncd) ha reso noto che intendeva votare contro, ma il pulsante del banco non ha funzionato correttamente. La legge, che porta il nome di Franco Codega (Pd) come primo firmatario, era stata sottoscritta da altri diciassette consiglieri di Pd, Cittadini e Sel, si compone di sei articoli e abolisce di fatto le norme del cosiddetto “welfare padano”, approvate nel 2011. Il primo articolo definisce le finalita’ della legge, affermando il principio di uguaglianza tra le persone residenti in regione. Con l’articolo 2 si elimina il requisito di 24 mesi di residenzialita’ nel territorio regionale per accedere agli interventi economici che i Comuni erogano alle persone e famiglie in stato di bisogno e si ristabilisce, inoltre, il diritto per tutti gli stranieri ex articolo 41 della legge n. 286/1998 di accedere alle provvidenze del welfare alle stesse condizioni delle altre categorie di popolazione. Stessa estensione di diritti (artt. 3 e 4) vale per assegno di natalita’, contributi alle famiglie numerose, carta famiglia, sostegno alla funzione educativa e voucher per servizi, interventi relativi all’edilizia convenzionata, agevolata e sostegno alle locazioni. Viene inoltre introdotto il principio per cui, in caso di domanda congiunta, il requisito della residenza per almeno 24 mesi viene richiesto a uno solo dei richiedenti e non ad ambedue.
Con l’articolo 5 si elimina il requisito di 24 mesi richiesto a uno dei genitori per poter usufruire dei benefici previsti in materia di diritto allo studio. (AGI)
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