18 dicembre 2013 - Gli archeologi dell’Università di Udine hanno portato alla luce presso il castello medioevale di Zucco, a Faedis (Udine), diverse migliaia di reperti della cultura materiale databili tra il 1400 e il 1500, che aprono una nuova finestra sulla storia del maniero e del medioevo friulano. I materiali recuperati - precisa una nota dell’ateneo - costituiscono un repertorio di eccezionale vastità (circa 30 mila pezzi): si va dagli oggetti utilizzati in ambito cavalleresco, artigianale e domestico agli ornamenti personali, fino a quelli di uso quotidiano che descrivono le attività di cottura, consumazione e conservazione dei cibi. In particolare, sono stati scoperti vasetti in miniatura; monete, elementi di armatura, sonagli in bronzo, ganci per vesti e altri oggetti di metallo (fibbie, spilli, ditali, lame di coltello, punte di freccia); elementi in osso lavorato o semilavorato per manufatti d’uso quotidiano o ornamentale (manici di coltello, pettini), frammenti in vetro di bicchieri, bottiglie e coppe, e in ceramica di vasellame da mensa e da cucina (piatti, ciotole, catini, boccali, pentole). Gli scavi sono stati condotti dal gruppo di ricerca della cattedra di Archeologia medievale, diretto da Simonetta Minguzzi del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali, nell’ambito del progetto ‘’Et in reliquis castellis'’ che studia le dinamiche insediative nella pedemontana del Friuli orientale. (AGI) (Segue) Ts1 Archeologia: castello medievale Zucco (Udine), recuperati reperti 1400 (2) (AGI) - Udine, 17 dic. - Ora i risultati delle ricerche saranno completati con l’inventariazione e lo studio dei reperti. Il lavoro sul campo degli archeologi dell’universita’ udinese ha messo in luce uno spaccato della storia di Zucco, collegato anche alla trasformazione architettonica del complesso. ‘’Gli scavi - spiega Simonetta Minguzzi, professoressa di Archeologia medievale - si sono concentrati al suo esterno, in corrispondenza di un’area dapprima approntata in funzione di difesa e in seguito destinata allo scarico di rifiuti, organici e non, posta anche a favore di una latrina/scarico sporgente dal muro che delimita verso ovest gli spazi abitativi'’. Alla seconda campagna archeologica dell’Universita’ di Udine nel castello di Zucco, dopo quella del 2004, hanno partecipato una ventina tra dottorandi, laureati e studenti dell’Ateneo e specializzandi in Beni archeologici della Scuola interateneo (Udine, Trieste, Venezia). La campagna e’ stata realizzata grazie alla disponibilita’ e collaborazione della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia e della Regione Friuli Venezia Giulia attraverso il Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali. I lavori sono stati possibili anche grazie all’ospitalita’ del Comune di Faedis e alla disponibilita’ del Comune di Attimis. La collaborazione al progetto da parte del Centro di catalogazione e restauro dei beni culturali ha previsto, tra le altre attività, anche la schedatura di 200 dei reperti più significativi all’interno della banca-dati del Sistema informativo regionale del patrimonio culturale (Sirpac)
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