Riceviamo la seguente lettera, che riportiamo per intero:
“C’è bisogno di una forte presenza del Capo della Polizia per affrontare i tempi difficili che stiamo vivendo”.
Sono le parole del SAP durante il brevissimo saluto di sabato scorso a Trieste rivolte al Capo della Polizia.
Un vertice, quello dell’altro giorno con i massimi dirigenti della Polizia di Stato del Triveneto, che ha posto in evidenza le criticità dei nostri tempi e la necessità di una rimodulazione della Polizia.
Trieste, ruolo centrale per la lotta all’immigrazione clandestina, che vede nuovamente la rotta balcanica come la preferita delle organizzazioni criminali.
E poi la crisi, la disoccupazione e gruppi antagonisti pronti a coinvolgere le fasce più deboli.
C’è la necessità quindi di affrontare le nuove sfide collaborando con le nazioni vicine ed investendo sulla tecnologia con nuovi strumenti.
Poi l’invito a credere a queste nuove sfide.
Argomenti tutti condivisibili quelli del Capo della Polizia ed il SAP auspica si realizzino.
Da anni infatti la nostra organizzazione sindacale si batte non solo per lo stipendio, ormai fermo dal 2009, ma soprattutto per ottenere gli strumenti per poter lavorare. L’immagine trasmessa dal nostro “Capo” è quella di una Polizia che tutti vorremmo, ma che purtroppo è molto distante da quella presente.
Manca tutto! Lo scorso inverno, ad esempio, la Polizia di Frontiera di Trieste, quella che maggiormente dovrebbe affrontare il fenomeno dei clandestini, ha utilizzato sull’altipiano carsico vetture sprovviste di pneumatici invernali.
Mancano le cose più elementari, i computer, altro che nuovi strumenti tecnologici, e poi addirittura le uniformi.

Da anni si attendono i nuovi capi vestiario per la squadra volante, una divisa più pratica per le esigenze operative.
Ora la consegna è rimandata, perché nella fornitura mancano i pantaloni, i cinturoni e le taglie non corrispondono alle esigenze del personale, problema simile alla Scuola per la fornitura dei neo-agenti in prova.
Ma mancano soprattutto regole chiare, che mettano in condizione l’operatore di polizia di poter lavorare in maniera incisiva, in sicurezza e tutelato dallo Stato. Occorrono protocolli d’intervento, serve sapere quello che si può e quello che non si deve fare, soprattutto in questa zona di confine.
Per affrontare tempi difficili, c’è bisogno di una polizia efficiente, preparata, equipaggiata, giovane e con regole (d’ingaggio) chiare ed efficaci da seguire.
Speriamo quindi che alle parole seguano i fatti … per poter lavorare!

Il Segretario Provinciale Sap
Lorenzo Tamaro
Sap