ugl Riceviamo la seguente lettera, che riportiamo per intero:



“Le dichiarazioni rilasciate oggi dal Presidente di Adriafer rappresentano un serio pericolo per l’occupazione degli addetti al trasporto merci su rotaia nella nostra regione.” Ad affermarlo, il segretario regionale di UGL Trasporti Attività Ferroviarie, Giovanni Falanga. Il sindacalista sottolinea come la soluzione prospettata dal Presidente non tenga conto delle ricadute che tale riorganizzazione operativa causerebbe sui lavoratori a rischio addirittura di disoccupazione. “Se poi consideriamo – continua Falanga- che sul settore grava già una pesante crisi indotta dalla più generale situazione di difficoltà industriale, per cui sempre meno merci vengono movimentate su rotaia, ecco che si configura una sciagura di dimensioni appena immaginabili, da scongiurare con ogni mezzo. La leggerezza con cui si afferma di avere una ricetta al rilancio del porto di Trieste, omettendo di considerare a rischio i posti di lavoro dei dipendenti di quelle Aziende che oggi offrono i servizi per i quali si propone Adriafer, peraltro con una elevata professionalità certificata dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, è a dir poco disarmante. Sono centinaia i dipendenti di queste aziende che si troverebbero senza lavoro in un settore oggi unica alternativa credibile al trasporto su gomma, in uno scenario nel quale la riallocazione è impossibile!”
Il Dirigente sindacale continua nel sottolineare come appena qualche mese fa, i lavoratori oggi a rischio, abbiano visto allontanarsi la possibilità di insediamento di lavorazioni pregiate come i trasporti intermodali, con ribassi giustificati soltanto dalla supposizione di poter erogare servizi di trasporto senza il costo delle operazioni di manovra nello scalo di Trieste Campo Marzio.
Tanto è vero che all’indomani dell’aggiudicazione delle commesse, le aziende davanti all’evidenza dell’errore, hanno cercato soluzioni tampone che hanno ridotto se non azzerato, gli utili preventivati. Conclude Falanga: “ Ai nostri occhi appare l’ennesimo tentativo di ridurre il costo del lavoro senza una seria e competente lungimiranza di sviluppo dell’area, consueto tentativo di aumentare gli utili d’azienda a discapito del reddito dei lavoratori. Speriamo vivamente che Rete Ferroviaria Italiana, che ben conosce la situazione, non si lasci forzare la mano intervenendo sulle infrastrutture coinvolte. In caso contrario, con ogni mezzo cercheremo di evitare che altri posti di lavoro vengano sacrificati sull’altare del maggior profitto.”

Ugl FVG
Ugl, Adriafer