ugl Riceviamo la seguente lettera, che riportiamo per intero:



“Trieste è rimasta indietro per colpa dei balletti di tutte le forze politiche, della mala gestione da parte delle istituzioni, per le troppe frizioni fra i rappresentanti sociali. Il declino della nostra città è sotto gli occhi di tutti: zero industria con indisponibilità totale nel tentare di risolvere le criticità; massiccio ricorso al terziario ed ai servizi - sanitari inclusi - unico vero polmone economico della città, in quanto il tessuto sociale cittadino è generato prevalentemente da over 50 - un mondo complesso fatto di esigenze molto particolari; terziario avanzato pressoché latente in quanto le istituzioni non hanno saputo cogliere le capacità di rinnovamento e la possibilità di fare sistema fra Università, istituti di ricerca e mondo del lavoro. Pubblico impiego praticamente azzerato. Banche e Assicurazioni: prossime aspiranti alla partenza, poiché - già dall’inizio del 2000 - le istituzioni cittadine non hanno saputo proporre un piano di rilancio economico credibile, concreto e rivoluzionario che superi l’attuale e dannosa inerzia. Se non agiamo in fretta, le poche realtà economiche cittadine rimaste prenderanno il largo verso la vicina Slovenia. E non è solamente un problema nazionale, come l’eccessiva pressione fiscale e del costo del lavoro, ma anche un discorso di mentalità che affligge il nostro territorio e che non favorisce gli investimenti. Tutto ciò ha fatto sì che nella città si sia azzerata la crescita, con conseguente aumento del precariato a tutti i livelli, non solo giovanile.” Queste le parole di Matteo CERNIGOI, segretario generale UGL FVG, in merito alla gravissima situazione economica e occupazionale che affligge l’area di Trieste. “I giovani devono esser visti come una risorsa, non come una minaccia- conclude Cernigoi. Quali le possibili soluzioni? Un progetto d’industria siderurgica pulita, secondo il programma UGL 2011, logistica e portualità al servizio della manifattura, terziario avanzato e istituti di ricerca in collaborazione con l’università, servizi integrati a vantaggio della portualità e dell’industria cittadina, nuovo piano regolatore per l’integrazione delle aree portuali con quelle industriali, con un progetto di bonifica per attirare gli investimenti.”

Ugl FVG
Ugl, lettera