Riceviamo la seguente lettera, che riportiamo integralmente:
Domenica 25 Novembre si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle Donne, tematica quanto mai attuale visti i reiterati episodi violenti perpetrati ai lori danni: eventi questi che avvengono con sempre maggior frequenza nel contesto famigliare, che tradizionalmente dovrebbe essere il più protetto, ma che diventa talvolta un vero e proprio incubo senza fine vissuto da tante donne, che vivono nella paura di venir minacciate, picchiate.
La violenza infatti non è solo quella fisica, ma anche quella verbale e psicologica, fatta di insulti, ingiurie ed insolenze.
La gravità del problema si riassume facilmente dai dati dell’Istat, aggiornati al 2009: ben sei milioni di donne in Italia, secondo lo studio sono state vittime di episodi di violenza, nel 2011 127 hanno perso la vita per questo motivo.
I cosiddetti “femmicidi” , non sono episodi isolatati, ma sono la punta dell’ iceberg di un’esistenza basato sugli insulti e sulle violenze, che possono sfociare in episodi da cronaca nera.
Non basta gioire per le dichiarazioni delle Nazioni Unite, secondo le quali le leggi italiane su questo tema sono buone, se poi queste vengono applicate poco e male. Manca una rete di protezione adeguata e ben strutturata, che possa aiutare le donne che vogliano uscire da situazioni drammatiche. Succede molto spesso infatti, che la paura prenda il sopravvento e tali episodi non vengano denunciati, protraendo nel tempo una sofferenza che si poteva già estirpare tanto tempo prima.
Secondo l’Onu, addirittura, una maggior rete di tutela sarebbe di aiuto all’Italia anche dal punto di vista economico: il Pil, infatti, ne trarrebbe indubbi vantaggi
Viva le donne, abbasso la violenza!
Luca Marsi