ferriera servolaLe organizzazioni sindacaliFim Fiom Uilm hanno deciso di proclamare, in concomitanza del prossimo incontro sul Gruppo Lucchini a Roma, uno sciopero nazionale di 8 ore in tutti gli stabilimentii del gruppo ed una manifestazione dei lavoratori davanti al Ministero. I sindacati diversificano il loro giudizio sull’incontro svoltosi giovedì al Ministero dello sviluppo economico in relazione alla crisi del gruppo Lucchini considerando l’intervento del sottosegretario Claudio De Vincenti in modo cautamente positivo e definendo invece totalmente negativo e privo di contenuto quello espresso dell’azienda con l’amministratore delegato Francesco Chindemi e del Presidente Giuliano Mari. «Riteniamo importante - sottolineano i sindacati - la volontà, espressa dal sottosegretario De Vincenti, di mantenere il ciclo integrale della siderurgia per tutto il gruppo Lucchini, l’utilizzo di accordi di programma per quanto riguarda le bonifiche e inoltre l’attivarsi per inserire Trieste e Piombino come previsto dall’articolo 27 del nuovo decreto governativo che tratta la questione delle aziende in stato di crisi complessa e non escludendo interventi straordinari per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali. Rilevanti anche le osservazioni fatte dal sottosegretario all’azienda, sostenendo con i sindacati che è «finito il tempo delle meline» e condividendo l’insoddisfazione per quanto riferito dall’azienda, mentre rimane centrale per il Governo la piena ripresa produttiva e l’assoluta attenzione sulle decisioni che l’Azienda intenderà mettere in campo. Il governoha poi programmato il prossimo incontro entro una decina di giorni ». «Sul fronte aziendale invece - continuano Fim, Fiom e Uilm - il nulla. Emblematica l’affermazione dell’ad: “stiamo navigando a vista aspettando l’interessamento di un possibile imprenditore”. Alle domande fatte dalle organizzazioni sindacali e dalle Istituzioni relative alla situazione finanziaria, alla prospettiva di messa in liquidità del gruppo, al piano industriale promesso entro settembre, alla questione banche, alla questione bonifiche e per il sito di Trieste, all’ordinanza fatta dal Sindaco, abbiamo ricevuto solo una risposta generica sull’economia del gruppo che in qualche modo intende “rassicurare“ ancora su una non ben definita disponibilità di cassa. Su tutto il resto un imbarazzante “vuoto totale” qualche abbozzo di risposta molto evasiva come ad esempio la dichiarazione dell’ad che nega la presenza di manifestazioni d’interesse per l’acquisto, mentre poco dopo il presidente contraddicendolo, parla di alcuni interessamenti ancora in una fase informativa: questo è l’espressione del vertice aziendale che dovrebbe guidare questa complicatissima e delicata fase da cui dipende il futuro lavorativo di oltre tremila famiglie in Italia.

(da Il Piccolo)