Il deputato triestino Roberto Antonione ha proposto lo spostamento del Punto franco da Porto Vecchio all’area della Ferriera, per farne un polo logistico e magari un terminal traghetti. Un’Altra Trieste ritiene la proposta «assolutamente condivisibile e intende sostenerla in ogni sede essendo una garanzia per la futura appetibilità di quell’area dopo la dismissione dell’attività siderurgica, che rimane negli obiettivi a medio termine purché attuata nell’ambito di un progetto che coinvolga l’intero settore, e sia finalizzato in una prospettiva di sviluppo del comparto logistico o produttivo a basso impatto ambientale, escludendo qualsiasi intento speculativo». In una nota il movimento che fa capo a Franco Bandelli rimarca come, a proposito di Punto franco, «nel 2012 continuiamo a discutere di argomenti che avrebbero dovuto essere risolti 65 anni fa. L’incapacità della classe politica attuale si sommano a quella di chi guida questa città da decenni. La proposta di Antonione stana chi non cerca una soluzione per il futuro di Servola». Un’Altra Trieste ricorda di «avere sempre ritenuto e dichiarato che non era proponibile la sdemanializzazione del Porto Vecchio senza prevedere il trasferimento del Punto franco, fondamentale risorsa per le potenzialità di rilancio dell’economia triestina». Annotando come il ministro per l’Ambiente Corrado Clini abbia garantito un cospicuo stanziamento per l’area Ilva di Taranto, il movimento di Bandelli ritiene «indispensabile unire le forze politiche e chiamare a raccolta le istituzioni locali per fare pressing sul Governo e ottenere finanziamenti per avviare un progetto a breve termine di risanamento ambientale». Sul tema Ferriera interviene anche il consigliere comunale Robero Decarli di Trieste cambia, replicando alla presa di posizione di Sel dei giorni scorsi: «Contrariamente a quanto pensa e dichiara Sel, per la prima volta dopo anni l’amministrazione comunale, a capo il sindaco Cosolini, è riuscita a portare all’attenzione della Regione e del governo il caso Ferriera, con la determinata volontà di affrontare il problema ambientale e occupazionale inmodo responsabile. I contatti con il ministro Clini, la risposta al documento proposto dal ministero delle Attività produttive e un nuovo e più serrato confronto con la Regione sono solo alcuni dei passaggi di un percorso aspro e impervioche il Sindacohaavviato. Certo, ora serviranno risposte finanziarie e progettualimal’amministrazione sta lavorando in questo senso. Mi aspettavo dalla “nuova politica” tanto propagandata - prosegue Decarli - che il periodo elettorale non influenzasse i difficili problemi della città. Con le sue dichiarazioni polemiche nei confronti dell’amministrazione comunale, Sel ha dimostrato che mi illudevo ».
(da Il Piccolo)