unita offshoreSettembre sarà un mese offshore per Fincantieri, ormai in dirittura d’arrivo per acquisire la norvegese Osv dalla controllante sud-coreana Stx. L’operazioneè ormai delineata, sarà tanto interessante dal punto di vista strategico quanto impegnativa in termini di impieghi finanziari, anche se l’azienda pubblica ostenta un’ottima situazione di cassa. L’ormeggio di Fincantieri al settore offshore (unità appoggio a piattaforme, semisub, drillship) costerà al gruppo pubblicocirca 1,2 miliardi di euro, per ottenere il controllo di Osv con una quota del 50,75%. Subito dopo Ferragosto, Stx, uno dei grandi “chaebol” sud-coreani, ha scelto Fincantieri come “preferred bidder” ovvero offerente preferito rispetto alle proposte dei competitori Keppel e SembcorpMarine. Se le battute finali del negoziato non presenteranno sorprese, Fincantieri potrà diversificare il campionario tradizionale (crociere, traghetti, mega- yacht, militare) con un settore in buona forma, che non solo rappresenta circa un terzo delle commesse mondiali legate alla navalmeccanica, ma appare l’unica opportunità in grado di compensare una crisi di ordini destinata a protrarsi per unpaio d’anni. In corso d’opera le caratteristiche dell’operazione sono significativamente mutate. Ancora a giugno pareva che partner finanziario dello sbarco in Norvegia dovesse essere il fondo statunitense Carlyle, rappresentato in Italia da Marco De Benedetti, con un ruolo più di alleato che di semplice finanziatore. Infatti si era parlato di una società costituita “ad hoc” e partecipata a maggioranza proprioda Carlyle. Fincantieri ha dovuto rivedere il modulo d’attacco e lo ha fatto avvalendosi di quello che s’avvia a essere il nuovo “patron” del gruppo navalmeccanico, ovvero la Cassa depositi e prestiti che subentrerà al Tesoro nel controllo di Fintecna (oltre che di Sace e Simest). Cdp funge infatti da coordinatore del pool bancario che supporta la scalata a Osv: ci sono Unicredit, Imi, Bnp Paribas, Carige (dell’istituto genovese conosciamo anche il presumibile contributo che ammonta a 50 milioni di euro). Interessante anche notare come la Cdp, dalle utility al manifatturiero fino alle infrastrutture, sia sempre più presente nei principali scenari di Nordest. Dunque, saltata l’ipotesi “newco”, secondo la ricostruzione del settimanale “Il Mondo”, il contenitore societario, utilizzato per l’acquisizione, è divenuto Elnav (Esercizio locazione navi) che dovrebbe essere ribattezzato “Fincantieri oil& gas”. Stx Osv è controllata al 50,75% da una filiale della casamadre sud-coreana, mentre una quota del 21% è nelle mani del fondo americano Och-Ziff. L’azienda è quotata alla Borsa di Singapore e Fincantieri, assistita da Credit Suisse e Nomura, sta definendo gli aspetti finanziari propedeutici al passaggio dimano. La norvegese Osv venne comprata da Stx nel 2009, ha il proprio quartier generale a Oslomaarticola la propria produzione su 9 stabilimenti (Norvegia, Romania, Vietnam, Brasile) con circa 9 mila addetti. Gli indicatori gestionali sono buoni: il secondo trimestre evidenzia fatturato in crescita a 3337 milioni di corone norvegesi (+22% rispetto all’anno prima), margine operativo lordo a 460 milioni (+2%), ricco portafoglio ordini guarnito da 55 commesse.
(Massimo Greco - Il Piccolo)