Il caldo estivo fa riaccendere la guerra dei treni in Porto: i rappresentanti di spedizionieri, agenti marittimi, terminalisti e industriali hanno fatto approvare dal Comitato portuale una mozione che impegna la presidente dell’Authority a darsi da fare per far entrare le ferrovie austriache allo Scalo legnami. Sul tavolo della discussione, senza un esame più approfondito, sembrerebbe esserci poca sostanza, perchè i traffici di quella parte di porto nuovo non fanno registrare – per il momento – cifre da capogiro. Ma il punto, anzi i punti, sono almeno due: permettere la crescita delle aree ancora sottoutilizzate dello scalo e combattere il monopolio delle Ferrovie italiane. In realtà Rail cargo Italia (società controllata al 100% da Rail cargo Austria, ramo commerciale delle Ferrovie austriache), in porto ci sono già entrate, grazie a un accordo di “joint service” con Trieste marine terminal (Molo VII). Ma, affermano Ampelio Zanzottera, Guido Valenzin, Edoardo Filipcic e Paolo Battilana – rappresentanti in Comitato portuale di terminalisti, spedizionieri, agenti marittimi e industriali – «di stradadafare ce n’è ancora parecchia». «Da oltre due mesi Rail Cargo Italia, su richiesta di clienti austriaci e della impresa portuale terminalista, vuole portare dei treni ai Punto franco Scalo legnami. Nonostante i numerosi contatti intercorsi con le varie parti coinvolte – scrivono i quattro membri del Comitato - direttamente o indirettamente per la realizzazione del trasporto ferroviario in arrivo e partenza dallo Scalo legnami del Porto franco di Trieste, solo la scorsa settimana è stata evidenziata da Rete ferroviaria italiana (Rfi) l’esistenza di un contratto, sembra rinnovato di recente, con cui Rfi stessa, quale gestore dell’infrastruttura, concede a Trenitalia Cargo l’utilizzo in esclusiva del tratto di binario che dalla Stazione di Servola consente l’accesso al Punto franco Scalo legnami. Inoltre, lo stato di (mancata)manutenzione dei binari sembra essere tale da impedire l’uso della linea». In presenza di tale contratto, sostengono i quattro firmatari della mozione, Rail Cargo Italia dovrà chiedere a Trenitalia Cargo il permesso di accedere all’area con i propri treni. Ma quale interesse avrà Trenitalia Cargo a favorire il traffico di un’ impresa ferroviaria concorrente? La risposta è facile. Per questo motivo si ritiene che ciò sia «in totale contrasto con il principio della libertà di transito delle merci stabilito dall’art. 1 del Trattato di Parigi del 1947, in forza del quale Rfi dovrebbe assicurare pari condizioni a tutte le imprese ferroviarie».
Riccardo Coretti (da Il Piccolo)