«Non c’è tradizione che tenga, di fronte alla sofferenza degli animali». L’ex ministro Michela Vittoria Brambilla esprime «pieno sostegno» alla protesta delle organizzazioni animaliste contro la Sagra dei osei di Sacile che, comesempre, si svolge oggi, prima domenica dopo Ferragosto. «Sono inaccettabili e incompatibili con le loro caratteristiche etologiche - sottolinea Brambilla - le condizioni nelle quali sono detenuti gli uccelli, protagonisti involontari, nati liberi e ridotti dai cacciatori a strumento per attrarre e trucidare loro simili». Per l’ex ministro, «il tentativo di presentare la reclusione per queste meravigliose creature come cultura, è un’offesa all’amore e al rispetto per gli animali della stragrande maggioranza degli italiani». La sagra, alla 739.a edizione, presenta uccelli da canto e da richiamo, usati per l’uccellaggione, vietata in tutta Italiama praticata spesso nell’area, oltre ad animali da cortile e attrezzature. «Certe manifestazioni sono superate dalla storia oltre che da un nuovo e diffuso rispetto per gli animali e i loro diritti» continua l’ex ministro. «Una tradizione non giustifica una sofferenza» aggiunge Rifondazione comunista. Sostiene le motivazioni delle associazioni animaliste oggi in presidio. «La Sagra dei osei ha grande importanza storica, essendo la più antica, ed economica. Non crediamo però che una pratica, per quanto tradizionale, sia sempre giustificabile e che possa sempre rimanere uguale a se stessa. Anche il delitto d’onore era fino a poco tempo fa una tradizione» conclude Rifondazione: «Una protesta massiccia può convincere Comune e organizzatori a creare qualche evento alternativo». Franca Busetto, presidente della Pro Sacile, organizzatrice, sottolinea che «l’antica fiera si è trasformata nel tempo, con sensibilità ambientale, in esposizione di uccellini nati in cattività e di animali da cortile, cani, gatti».
(da Il Piccolo)