Denuncia una «carenza di strategia » e accusa la giuntaTondo di «trascurare la sanità triestina ». La verità, sentenzia, «è che purtroppo siamo fermi. Troppo fermi». L’ex assessore alla Salute dell’esecutivo guidato da Riccardo Illy, Ezio Beltrame, guarda da “fuori” alle vicende di Cattinara. Però ha deciso di intervenire, perché quando era della partita aveva seguito di prima mano i vari step per la richiesta di finanziamenti necessari a cantierare le opere. Beltrame, davanti alla situazione in cui versa l’ospedale del capoluogo, ora esce allo scoperto. Ma non lo fa per il gusto della polemica, avverte. «Ricordo una struttura che funzionava e che non aveva sprechi. Di certo il blocco del turn over avrà provocato problemi nei confronti dei pazienti, ma la questione è un’altra», spiega: «E’ evidente a molti che Cattinara è sempre più isolata, sta vivendo nell’autarchia. Così come il Burlo. L’impressione è che entrambe le realtà siano state abbandonate dall’agenda politica della Regione». Beltrame dubita che i soldi da Romaprima o poi possano arrivare. «Lo vedo molto improbabile - osserva - dobbiamo infatti ricordare che nel 2007 l’accordo di programma con Roma per ricevere i 115 milioni di euro (una parte era riservata per il Burlo e per il Cro di Aviano) prevedeva sostanzialmente una spartizione dei fondi a favore di Trieste e Udine. Invece una fetta dei finanziamenti statali sarà dirottata su Pordenone. L’accordo - ricorda ancora Beltrame - è stato riscritto, togliendo da Udine e Trieste una parte di fondi per metterli sull’altra opera, arrecando in questo modo un danno di non poco conto per l’ospedale di Cattinara, che invece avrebbe bisogno di seri interventi. Ciò è avvenuto nel gennaio del 2009». La modifica a favore di Pordenone sarebbe stata fatta «senza una negoziazione realmente condivisa con lo Stato. La variazione all’accordo - ripete Beltrame - non è stata sufficientemente negoziata con Roma e Trieste ne paga le conseguenze. Questo è un mio timore, che ho potuto verificare nelle sedi ministeriali». Anche perché - annota l’ex assessore alla Sanità - «c’èunaltro problema, di non poco conto: la Regione non è nemmeno proprietaria dell’area in cui sarà costruito il nosocomio di Pordenone». Secondo Beltrame il Friuli Venezia Giulia, così facendo, si troverebbe «nella lista delle Regioni inadempienti rispetto agli accordi di programma stabiliti in precedenza». Tanto che, è l’analisi, «adesso che le risorse scarseggiano e che siamo in periodo di risparmio, con gli interventi sulla spending review, saràsemprepeggio». (g.s.)
(da Il Piccolo)