La decisione della Conferenza dei servizi, riunitasi lunedì scorso in Prefettura, di rendere disponibili subito alcuni terreni nella zona industriale apre nuove prospettive anche per il Comune di Muggia. Nella zona di via dei Laghetti infatti saranno disponibili due lotti adiacenti di cinquemila metri quadrati ciascuno: l’Ezit, in proposito, ha già numerose domande sul tavolo da parte dinuove imprese.Maanche lo stesso Comune di Muggia è interessato a costruire, in accordo con privati, una stazione verde-ecologica per la creazione di cippato (materiale combustibile vegetale) che potrebbe alimentare anche i due impianti a biomasse in progetto nella cittadina (fra i quali quello di riscaldamento della scuola De Amicis e la vicina palestra). Ma è sul lato a mare che si concentrano le maggiori novità emerse dalla Conferenza dei servizi, come riferisce il sindaco Nesladek che vi ha preso parte per il suo Comune. L’accordo che ha approvato di fatto il nuovo piano delle caratterizzazioni per il sito inquinato (Sin) di Trieste, che in buona sostanza comprende tutta la costa prospiciente il bacino portuale, prescrive infatti procedure molto più snelle (ed economiche) rispetto al passato. «Nell’accordo di programma - dice Nesladek - è stato rivoluzionato l’approccio precedente: adesso tutto ciò che non risulterà compromesso dall’inquinamento sarà fruibile dopo una trentina di giorni, con risparmi che a occhio dovrebbero aggirarsi sul 50 per cento dei costi». Sarà dunque forse la volta buona per veder impiegati quei due milioni di euro già finanziati ma mai spesi per sistemare quei benedetti tre chilometri che da Porto san Rocco vanno fino a Punta Olmi (l’interramento Acquario è un altro discorso, di competenza della Regione). Con la fame di spazi a mare che c’è lungo tutta la costa sarebbe già un bel passo avanti, se il Comune potrà finalmente realizzare le piazzole e la pista ciclo-pedonale sul lato a mare rispetto alla strada provinciale Muggia- Lazzaretto. Il nuovo piano infatti consentirà di effettuare un carotaggio del terreno (per le analisi chimiche e geofisiche) ogni 450 metri quadrati: una diecina in totale contro i 47 prescritti in precedenza. Troppo pochi? Nesladek assicura che, grazie alle nuove tecnologie, daranno tutte le garanzie di rispetto della legge e dell’ambiente. E poi? Dopo l’analisi geofisica del suolo, viadunquecon la caratterizzazione vera e propria del sito. Il tutto dovrebbe essere realizzato entro l’autunno di quest’anno, per poter presentare le caratterizzazioni sul tavolo della Conferenza dei servizi all’inizio del prossimo. «Se come sindaco dovessi fare una previsione - dice infatti Nesladek - direi che per i primi mesi del 2013 dovremmo farcela. Le operazioni e i costi sono a carico dell’Autorithy portuale, che ciha garantito che si muoveràpresto». Approvate le caratterizzazioni, dunque, via ai lavori. Un’ultima curiosità: per testare la salubrità dell’ambiente nel corso degli studi saranno poste delle gabbie in mare, con pesci e altri organismi viventi. Fungeranno da cavie per dirci se l’acqua è inquinata o meno.
Livio Missio (da Il Piccolo)