I leghisti friulani faranno bene a rassegnarsi: il capoluogo regionale non si tocca. E a dirlo questa volta non sono gli esponenti triestini del Carroccio, bensì Renzo Tondo che, in aula, ha voluto sgombrare il campo da equivoci. «Trieste è l’unica città internazionale di questa regione: il capoluogo è Trieste». Più diretta di così, insomma, la replica del governatore alla proposta di Danilo Narduzzi (spostare, nell’ambito del riassetto delle Province, il capoluogo regionale in Friuli), non avrebbe potuto essere. Anche perchè, ha chiarito ancora Tondo, uno degli aspetti positivi della legge di riordino degli enti approvata dal Consiglio è proprio il fatto «che si comincia a ragionare sempre di più in ottica di carattere regionale e non più di contrapposizione territoriale. Uno degli elementi su cui la Regione ha alimentato la propria spesa pubblica - ha concluso - è stata la duplicazione di enti, la duplicazione di servizi e la duplicazione di istituzioni». Sul riordino degli enti locali, tuttavia, la Lega continua a marcare le distanze, tanto da confermare la volontà di non partecipare ai lavori della nuova Commissione speciale, che si insedierà proprio oggi.Unorganismo, secondo Debora Serracchiani, che permetterà di centrare un risultato troppo a lungo rinviato dall’attuale esecutivo. «Sul caso delle Province Tondo si è espresso in vane acrobazie politiche e legislative. Prima il governatore ha annunciato in pompa magna il referendum consultivo, poi ha provato a usare la specialità per sfuggire alle riforma, partorendouna legge urgente che è stata impugnata dal governo, infine si affida a Pedicini (il consigliere Pdl che ha proposto l’istituzione della Commissione ndr) per farsi cavare le castagne dal fuoco». «A Serracchiani sembra non piacere la Commissione creata anche con il voto dei consiglieri Pd - replica Isidoro Gottardo -. Forse temeil confronto, sia sulle Province sia sulle cose concrete che Tondo vuole».
(da Il Piccolo)