Il vicepresidente della Regione Luca Ciriani è stato sentito ieri dalla Procura della Repubblica di Gorizia. È stato lo stesso assessore della giunta Tondo a chiedere alpmLeghissa di essere sentito. Al centro dell’incontro ci sarebbe stata la questione legata alle opere di dragaggio del canale Coron. L’audizione è servita a fare ulteriore luce sul sito inquinato della Laguna di Grado e Marano. Il via libera ai lavori di scavo era stato annunciato proprio da Ciriani in una nota lo scorso 21 luglio, quando aveva ancora le deleghe all’Ambiente, in qualità di commissario straordinario pro tempore della Laguna. Sulla gestione commissariale degli ultimi 10 anni è aperta un’inchiesta della Procura della Repubblica di Udine che, la scorsa settimana, ha portato la magistratura friulana a notificare quattordici inviti a comparire ai commissari delegati e ad altri tecnici. Secondo le conclusioni del pm Viviana del Todisco l’emergenza in Laguna non c’è mai stata. Il progetto di intervento di scavo del Coron, riprende a grandi linee quello predisposto dall’ex commissario straordinari Gianni Menchini. Ma è stato predisposto dagli uffici regionali e prevede lo scarico alle sei “bocche di ingresso alla laguna” dei sedimenti dragati, sedimenti che contrariamente avrebbero dovuto essere portali nella laguna veneta. L’intervento, che prevede di riportare il canale a 2.70 metri di profondità asportando circa 35mila metri cubi di sedimenti avràun costo di circa 600mila euro e servirà a salvare la stagione turistica. Dallo scorso 30 aprile il governo Monti ha cancellato la figura del Commissario delegato. Ritenendo che l’emergenza socio-economico sanitaria nella Laguna di Grado e Marano fosse ormai conclusa, Roma aveva revocato con un mese d’anticipo l’incarico commissariale a Menchini. Lo aveva fatto proprio alla vigilia della consegnadei lavori del CanaleCoron cheappunto rimasero bloccati.
Stefano Bizzi (da Il Piccolo)