è uscito i PIONIERI ALABARDATI; Storia della Triestina dal 1918 al 1929.
Opera terza di Luca Di Benedetto che racconta, con penna sempre più raffinata, la Triestina dal 1918 al 1929
Non ci sono più parole per definire Luca Di Benedetto, se non che al momento è il Messi dei ricercatori calcistici del pianeta. Si tuffa in imprese (quasi) impossibili e conclude il suo viaggio con un libro che rasenta il capolavoro. Non solo per la ricerca storica e statistica delle cronache, dei tabellini e delle classifiche finali dei campionati pionieristici, ma soprattutto per la stesura di struggenti biografie che partono dal calcio per spaziare in storie di vita vissuta, da ognuna delle quali si potrebbe tranquillamente trarre un film da Oscar.
Il profumo, stavolta, è quello della Trieste asburgica, periodo che va dal 1918, quando i cannoni della Grande Guerra fumano ancora, fino al 1929, in pieno ventennio fascista. Nel leggere le storie dei presidenti, degli allenatori e dei tantissimi giocatori, non solo giuliani, che hanno acceso la fiammella della gloriosa “Unione”, nome con cui ancora oggi i tifosi chiamano la Triestina, si respira un odore di caffè appena tostato, accompagnato da un violino tzigano. Si legge di giovani che si lasciano alle spalle il paese natio, per andare ad aprire una fornace nel capoluogo, di altri costretti a lasciarlo con tutta la famiglia per motivi politici. Stupende le pagine che riguardano il Cudicini meno famoso, non il padre Fabio, non il figlio Carlo, entrambi portieri di grande successo, ma il nonno Guglielmo, che giocava terzino. E poi Braga, con il suo vestire da dandy, sigaretta sul lato della bocca ed ancora il bolognese Celso Carretti, uno dei più grandi presidenti di sempre.
Dopo gli ottimi riscontri dei libri dedicati a Fiumana ed Ampelea, Dibenedetto non si è “seduto”, anzi… ha raffinato il suo modo di scrivere, frutto di un’irrefrenabile passione che lo porta a divorarsi testi di maestri del 900 come Mario Soldati, Italo Calvino o Giovanni Arpino, ma non solo e di tanta voglia di tuffarsi in biblioteche e archivi storici per carpire, diremmo quasi assorbire, il linguaggio dei nostri nonni, o addirittura bisnonni.
Ma il suo “Pionieri Alabardati” è al tempo stesso un libro moderno, che apre nuove prospettive per il futuro, indica ai ricercatori e a chi si spaccia per giornalista sportivo, la strada da seguire. In ben 720 pagine autoprodotte, in carta lucida, ci fa tornare indietro nel passato, facendoci piombare nella più banale delle considerazioni, quella che ci dice che “si stava meglio quando si stava peggio”. Anni in cui il calcio era davvero vissuto come un gioco e nella vita di tutti i giorni si cercava di elevare la propria condizione sociale con tanto spirito di sacrificio e inventiva.
(recensione di Davide Rota del Guerin Sportivo apparsa su postcardcult.com)
Chi volesse acquistare il libro, in vendita al prezzo di 85 euro, più spese postali, può richiederlo direttamente all’editore mandando una email a lucadiba1@gmail.com