Roberto Perrocchio, presidente nazionale di Assomarinas, l’associazione nazionale dei porti turistici, i danni gli ha già quantificati. Su 150mila posti barca in Italia, il calo «è stato del 15-20 per cento, a seconda della zona ». Al quale va aggiunto l’80% globale di vendite in meno dal 2009, il calo di fatturati per gli ormeggi dal 5 all’8% e dei servizi del 10%. Perdita secca 2011-2012: 200 milioni. Ma al di là dei crudi dati, a preoccupare è soprattutto l’aspetto psicologico legato alla “stangata”. Per l’Italia tutta, una vera jattura. «Sono diminuiti anche i transiti occasionali - osserva Paolo Zelco di Marina San Giusto - esembra che parecchie agenzie di charter abbiano abbandonato l’Italia e ora partano per le loro crociere in Adriatico direttamente dalla Slovenia e dalla Croazia. Anche per i cantieri - incalza Zelco - sarà un problema. Uno che ha la barca altrove fa lì, in loco i lavori. La manovra che doveva essere fatta per recuperare qualche soldo, alla fine farà rimettere quattrini allo Stato, a causa del minor giro d’affari. Purtroppo si sono accavallate le misure anti-crisi con i programmi fatti dagli armatori e psicologicamente si è voluto cavalcare un momento difficile. Risultato: nelle marine slovenenonc’è piùunposto». «Quando è uscita la normativa - conferma Silvia Pozzerle di Marina Lepanto - si è fermata la crescita. Contiamo di puntare su nuovi clienti. Per gli altri bisogna vedere come si trovano di là, soprattutto per le barchemedie ». «Adesso il problema più grosso - si inserisce Luca Tonellotto dell’Hannibal - è che la gente tiene la barca fuori, e non tornerà tanto presto. La grossa difficoltà è che rischieremo un altro calo, a causa dei controlli: feroci, estenuanti, per chi va in barca. Un mio cliente che fa charter, e non è il solo, mi ha detto: se ogni volta che esco in Golfo rischio una verifica, preferisco partire da là. La Slovenia è nell’Ue, con tutti i vantaggi, del caso e senza la seccatura di controlli continui. Uno sceglie la barca, soprattutto se va a vela, per stare tranquillo. Se viene additato e vessato continuamente allora la sposta e la tiene altrove ». (f.b.)
(da Il Piccolo)