santa maria maggioreI Sotterranei dei Gesuiti sono gli ambienti che si trovano sotto la Chiesa di Santa Maria Maggiore costruita nel XVII secolo a Trieste. La chiesa di impianto barocco, che si eleva in pieno centro storico accanto al celebre Collegio gesuitico (divenuto successivamente carcere criminale austriaco e carcere femminile italiano) e i sotterranei ad essi legati, hanno attirato da sempre l’attenzione di studiosi d’arte e appassionati del mistero. Autori del XIX e XX secolo come Pietro Kandler, Ettore Generini, Antonio Tribel, Giovanni Machorsich e non da ultimo il grande collezionista Diego de Henriquez, si sono occupati di ripercorrerli e descriverli, ma solo con le ricerche di speleologia urbana svolte dalla Società Adriatica di Speleologia a partire dal 1983 si è potuto avere un quadro più chiaro della situazione.
Oggi, per la prima volta, questi affascinanti ambienti sono visitabili in tutta sicurezza grazie all’interessamento della Parrocchia di Santa Maria Maggiore che, assieme ai volontari della Sezione di Speleologia Urbana della SAS, li ha aperti al pubblico.

Ufficio parrocchiale: via del Collegio, 6 – 34121 Trieste
tel. 040 632920, fax 040 3479448
e-mail: santamariamaggiore@email.it
sito internet: www.santuariosantamariamaggiore.it

La chiesa di Santa Maria Maggiore (Santuario Diocesano)
Trieste
(Decanato di S. Giusto Martire)
Per l’edificio sacro e per la cura d’anime Santa Maria Maggiore è legata alla prima presenza della Compagnia di Gesù a Trieste. I Padri giunsero nella città nel 1619 e s’inserirono nella vita della Chiesa locale in un momento religiosamente delicato per l’influenza in queste terre della Riforma protestantica. Operarono soprattutto nella formazione culturale della gioventù con l’insegnamento scolastico nel loro Collegio aperto nel 1620. Rimasero a Trieste fino alla soppressione della Compagnia nel 1773. Sono ritornati in diocesi nel 1910. Per provvedere alla cura d’anime diedero inizio alla costruzione di una nuova chiesa al centro della città storica. La prima pietra è stata posta dal vescovo Rinaldo Scarlicchio il 10.10.1627. La consacrazione avvenne molto più tardi l’11.10.1682 a chiesa non ancora ultimata. L’edificio di culto è dedicato alI’Immacolata Concezione della B. V. Maria. Ricca di arte e, tra le chiese locali, esemplare unico di stile barocco, è uno degli edifici sacri più importanti della città. Per la gran parte del corpo della costruzione, progettista riconosciuto è il gesuita modenese Giacomo Briani, præfectus fabricæ, mentre la facciata, di particolare bellezza architettonica, è attribuita al gesuita Andrea Pozzo, artista degli aspetti prospettici.

Quando, nel 1773, i Religiosi lasciarono Trieste, la cura della chiesa e il ministero pastorale furono assunti dal clero secolare. Nel 1774 la parrocchia di S. Giusto M., unica parrocchia per l’intera città di Trieste, fu canonicamente estinta. Al suo posto furono erette la parrocchia di S. Maria Maggiore e la parrocchia di Sant’Antonio Taumaturgo. La prima per la cura d’anime della parte antica della città e la seconda per la parte nuova. Nel 1922 il vescovo Angelo Bartolomasi, mosso dalla scarsità di sacerdoti diocesani, invitò in diocesi i Francescani della Provincia Veneta di S. Antonio ed affidò loro la chiesa e la parrocchia di Santa Maria Maggiore. I Religiosi mantennero la cura d’anime per ottant’anni. Si sono ritirati da Trieste nel 2001 e dal 17 settembre di quell’anno chiesa e parrocchia sono nuovamente rette dal clero diocesano. Dal 9 ottobre 2011, invece, la parrocchia è affidata ai Francescani dell’Immacolata. I primi libri parrocchiali esistenti risalgono al 1773. Dal 21 novembre 2011 alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore è stato attribuito il titolo di Santuario Diocesano