Duilio Loi (Trieste, 19 aprile 1929 – Tarzo, 20 gennaio 2008) è stato un pugile italiano. In quattordici anni di carriera diede la scalata al titolo di campione d’Italia, di campione d’Europa e campione del Mondo.
Non possedeva un pugno potente, ma molta velocità ed una tecnica così ricca da mettere spesso in difficoltà avversari più forti di lui e consentirgli persino vittorie per k.o., ottenute con doppiette al fegato ed al mento. Non si lasciò mai suggestionare dal successo e seppe ritirarsi in tempo, subito dopo la sua maggiore affermazione.
Nato da madre triestina e padre sardo (di Cagliari, capomacchinista di navi mercantili), Duilio Loi all’età di sedici anni cominciò a frequentare la palestra di Dario Bensi a Genova, città nella quale si era trasferito da ragazzo.
Nel 1948, seguendo i consigli dell’ex campione Amedeo Dejana, passò al professionismo con Umberto Branchini quale procuratore e, dopo trentadue incontri (trenta vinti e due pareggi), in quello con Gianni Uboldi (18 luglio 1951, a Milano) conquistò il titolo di campione d’Italia dei pesi leggeri.
L’anno dopo tentò di strappare il titolo europeo al danese Jørgen Johanssen, ma fu sconfitto ai punti; tornò ad incontrarlo (6 febbraio 1954, a Milano), e questa volta riuscì a batterlo.
Difese il titolo europeo contro Visentin, il francese Herbillon, Garbelli, Ferrer, lo spagnolo Hernandez, il francese Chiocca e Vecchatto.
Nel 1959 passò alla categoria dei pesi welter e, dopo aver conquistato il titolo europeo, si guadagnò anche quello mondiale sconfiggendo (1 settembre 1960, a Milano) il portoricano Carlos Ortiz che lo aveva battuto al primo incontro (15 giugno 1960, a San Francisco).
Con un altro incontro (10 maggio 1961), Loi confermò la sua superiorità su Ortiz. Tuttavia nello stesso anno (21 ottobre 1961, a Milano) era costretto alla parità dallo statunitense Eddi Perkins che poi gli toglieva il titolo mondiale (14 settembre 1962, a Milano). Ma per poche settimane, perché Loi lo riconquistava (15 dicembre 1962, sempre a Milano) e chiudeva così in bellezza la sua carriera a 33 anni.
Successivamente la sua vita fu segnata dal dolore, perché nel 1973 il figlio Vittorio, militante neofascista, fu coinvolto a Milano nell’omicidio dell’agente di polizia Marino, morto in seguito allo scoppio di una bomba a mano lanciata nel corso di una manifestazione di estrema destra.
Il 4 gennaio 2005 è stato inserito nella Hall of Fame di Canastota (New York). Negli ultimi anni Duilio Loi viveva a Milano, era presidente del FAP (Federazione Autonoma sindacato ex Pugili), ed era affetto dal morbo di Alzheimer. Si è spento a Tarzo (TV) il 20 gennaio 2008.