Carlo Ghega-lithografie-kriehuber-1851
Il 1857 fu un anno importante per Vienna. Ma lo fu soprattutto per Trieste. Fu l’anno in cui Vienna venne collegata da una linea ferroviaria a Trieste, la “Südliche Staatseisenbahn” (la “Ferrovia meridionale”). Finiva un’epoca in cui un viaggio da Vienna all’Italia sfiorava l’avventura e ne incominciava un’altra in cui Trieste si veniva a trovare di colpo più vicina alla capitale dell’impero. Il viaggio era enormemente più veloce, ma soprattutto presentava tempi certi: per i viennesi diretti a Trieste e dintorni, ma anche per le merci dirette o provenienti dal porto triestino. Il nuovo tracciato – che allora ovviamente non seguiva la linea Pontebbana, ma toccava Graz, Maribor e Lubiana – fu determinante per lo sviluppo di Trieste e del suo porto e la città ne fu grata all’autore del progetto, il veneziano Carlo Ghega, cui concesse nello stesso anno la cittadinanza onoraria.
La “Südliche Staatseisenbahn” è indissolubilmente legato al nome di Ghega, di cui ieri (14 marzo) ricorreva il 150. anniversario della morte. L’ingegnere veneziano è un tipico cittadino dell’impero absburgico, in cui non si faceva distinzione tra nazionalità, ma tra competenze. Lui stesso amava definirsi “austriaco italiano”, locuzione che in tedesco consente di distinguere tra “austriaco”, sostantivo, e “italiano”, aggettivo.
Nato a Venezia il 10 gennaio 1802, figlio di un ufficiale di marina, aveva manifestato fin da ragazzo talento per la matematica, tanto da abbandonare l’imperial-regio collegio militare cui il padre lo aveva iscritto, per frequentare l’università di Padova e laurearsi in rapida successione in ingegneria, architettura e matematica. Da quel momento si dedica alla progettazione di grandi infrastrutture viarie, dalla Treviso-Cortina d’Ampezzo-Dobbiaco, al prolungamento della Ferrovia settentrionale di Vienna fino a Praga.
Negli stessi anni gira il mondo (Inghilterra, Belgio, Usa) per studiare i tracciati ferroviari, in particolare in zone di montagna. Quelle esperienze gli sono utili per partecipare nel 1842 alla progettazione della Ferrovia meridionale Vienna-Trieste, il cui punto critico, come è noto, è il superamento del gruppo montuoso del Semmering, tra Bassa Austria e Stiria, a 895 metri di quota.
Molti esperti dell’epoca si erano dichiarati convinti dell’impossibilità per una locomotiva di salire su pendenze fino al 25%. Non però Carlo Ghega, che già nel 1844 aveva approntato un progetto per quel tracciato, considerato una follia da tutti, ma non dall’imperatore Francesco Giuseppe, che volle manifestargli la sua fiducia nominandolo capo della Direzione centrale delle costruzioni ferroviarie e concedendogli nel 1851 il titolo nobiliare di cavaliere.
Carlo Ghega – da allora Karl von Ghega – diede il via ai lavori sul Semmering nel 1849. Fu l’inizio di un calvario, che nel corso degli anni registrò franamenti di rocce, improvvisi allagamenti di tunnel dovuti all’emergere di falde d’acqua, addirittura un’epidemia di colera che fece strage tra le maestranze. Ma dal punto progettuale l’opera risultò perfetta: 16 viadotti (alcuni anche su doppie arcate), 15 gallerie (la più lunga di 1430 metri), pendenze da brivido, che stupirono allora il mondo intero e che continuano a stupire oggi, tanto che nel 1998 la ferrovia del Semmering è stata inserita nel patrimonio dell’Unesco.
Nel 1854 i 41 chilometri del Semmering erano ultimati e nei tre anni successivi potevano essere completati i raccordi con il resto del tracciato. Nel 1857 l’intera Ferrovia meridionale era una realtà e il primo convoglio poteva finalmente percorrerla da Vienna a Trieste. Per Karl von Ghega fu un trionfo. Negli anni successivi le ferrovie austriache furono privatizzate e nel nuovo sistema dei trasporti probabilmente non vi sarebbe stato più spazio per un pioniere come Ghega. La sua scomparsa a 58 anni gli risparmiò il confronto con ostacoli che forse per lui sarebbero stati ben più difficili da superare del Semmering.
Morì il 14 marzo 1860 di tubercolosi ai polmoni, malattia allora incurabile. Fu sepolto nel cimitero centrale di Vienna tra i personaggi illustri dell’impero. Nel corso degli anni, l’Austria lo onorò più volte, con una banconota, con un francobollo, con un ritratto scolpito sul più grande viadotto del Semmering, con una strada nel terzo distretto di Vienna. Anche Trieste gli dedicò una via. Soltanto il 150. anniversario della sua morte rischiava di passare inosservato.
Marco Di Blas (Il Piccolo)
Dopo 125 anni il busto in marmo di Carlo Ghega, realizzato nel 1879 dallo scultore triestino Giovanni Depaul, ha trovato posto nel luogo più naturale: la stazione di Trieste Centrale, punto d’arrivo della linea Vienna-Trieste che lui stesso progettò e realizzò fra il 1842 e il 1857. Il busto, custodito fino al 1939 nella sede dell’Associazione ingegneri e architetti di Trieste e poi finito nei magazzini del museo Revoltella dov’è rimasto fino ad ora, è stato scoperto nell’atrio d’ingresso al termine della tavola rotonda dedicata all’opera massima (la ferrovia Vienna-Trieste, appunto) dell’ingegnere veneziano.
(il Piccolo — 18 luglio 2004)
Note sull’autore:
Marco Di Blas (già giornalista del Gazzettino, sede di Udine e ora corrispondente per l’editore che accorpa anche il nostro quotidiano locale - scrive argomenti di politica e attualità dall’Austra spesso in riferimento a Trieste.
Il suo blog si trova all’indirizzo:
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