“1998”: il nuovo singolo degli Industries Of Lust
di Katya Malagnini
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Avete ragione, l’intervista a Luigi Speciale del team Industries of Lust l’avevamo già fatta qualche mese fa.
Ci sono, però … due ottime ragioni per riproporvela.
La prima è che di recente, si sono svolti a Trieste gli Oscar radiofonici, “Cuffie d’Oro”, dove Radio 24 ha fatto incetta di premi e il nostro intervistato, Luigi Speciale, lavora proprio a Radio 24. Credo che oltre al prestigio dei soliti volti noti, vadano apprezzati e riconosciuti anche dedizione, volontà e impegno, di chi sta dietro le quinte e che ogni giorno, opera per far sì che un progetto cresca sempre di più.
La seconda ragione per cui vi ripropongo l’intervista è che il team “Industries of Lust” ha appena pubblicato una nuova song che si chiama “1998”, scritta per celebrare un’amicizia storica che lega Luigi Speciale a Simone Onorante (voce del gruppo).
“1998” è un pezzo enormemente vivo, improntato al country, sempre attuale. Ti fa muovere, ma anche pensare, sognare, viaggiare; è una canzone che trasmette energia, di quelle che ti fa bene ascoltare anche quando te ne freghi di tutto e fuori piove.
Se siete d’accordo (e anche se non lo siete :’D) io direi di ascoltarcela:
Industries of Lust “1998”
Ho chiesto a Simone Onorante (voce del gruppo) di raccontarmi in emozioni questa song:
<< "1998” è stata scritta nel 2003, quando ci siamo riuniti dopo una breve separazione in cui ognuno di noi ha proseguito il suo percorso musicale. Abbiamo deciso di fare nuovamente musica assieme e questo pezzo è qualcosa d’importante e intimo per noi, la celebrazione di un legame di amicizia che dura da sedici anni. Abbiamo voluto condividere le nostre emozioni attraverso la musica, con immagini sparse che raccontano una lunga storia.
Il testo della canzone traduce sensibilmente una buona parte di questo percorso: “a highway without an end”, che è l’autostrada Milano - Bologna che collega le nostre città; ci piace trasmetterla come infinita, in quanto vorremmo percorrerla per sempre. C’è la tempesta da cui presto o tardi si esce sempre (“we’re right out the storm”), che sono gli anni in cui la musica era un fatto individuale e non collettivo, com’era in origine. E poi ci sono i tuffi in piena notte “since we were swimming in the night” (fatti realmente accaduti), in cui la magia della gioventù ti fa gettare in mare e sfidare il freddo ed il buio. Ci sono i cuori spezzati “how many times a broken heart?”, che scandiscono la vita di tutti, e anche di chi ama la musica “since we fell in love with her”, musica intesa come unica amante che si può condividere, di cui ci si può innamorare, senza essere gelosi.
C’è/c’era il 1998, tempo e luogo lontano ma non irraggiungibile, perché tornare “dove si appartiene” trascende le regole del tempo, e dove nulla nella realtà può, l’amore per la musica riesce davvero nella spettacolare magia di riportarti indietro nel tempo. Raccontiamo una storia vera, lasciando una fotografia, forse sbiadita ma sicuramente, ancora molto viva>>.
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Continua a leggi l’intervista completa a Luigi Speciale qui: